La morale dell' animale sano
è la morale della vita e della gioia,
la morale del sacerdote e dell' animale malato
è la morale della morte e della sofferenza,
la morale del risentimento.
La morale del risentimento è creata e diffusa dai sacerdoti,
che, provando invidia di fronte alla felicità degli animali sani,
elaborano una tavola di valori opposti,
anteponendo al corpo lo spirito, al sesso la castità, alla forza l’umiltà.
Storicamente, questo rovesciamento della tavola
dei valori avviene con il popolo sacerdotale per eccellenza: gli ebrei.
Quella che si attua è una vera e propria congiura contro la vita,
nella misura in cui tutti gli istinti che non si scaricano all’esterno
si rivolgono all’interno.
Nasce in questo modo uno spirito di vendetta contro il prossimo.
E gli animali malati, infelici ed insoddisfatti
non possono che diventare alleati dei sacerdoti,
malati, infelici ed insoddisfatto come loro,
e della loro lotta contro gli animali sani,
con la loro “morale del risentimento”,
i sacerdoti fanno del sacrificio il loro punto di forza.
Se l'animale sano cerca il suo opposto
soltanto per dire “sì” a se stesso con gioia accresciuta,
i sacerdoti creano una morale immaginaria e priva di fondamenti
dalla quale rampollano i pregiudizi morali
che si sono trascinati fino a oggi.
Proprio perché ha in sé un’infinita grandezza e pienezza d’essere,
l'animale sano non prova risentimento;
al contrario, perché deboli e poveri d’esssere,
il sacerdote e l'animale malato
sono per loro natura traboccanti di risentimento.
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