Io sono un uomo libero. Io sono una forza del passato. Genus fictus natura et historia. Animale terreno consapevole.

domenica 31 luglio 2011

La morale dell' animale sano è la morale della vita e della gioia,

La morale dell' animale sano

è la morale della vita e della gioia,

la morale del sacerdote e dell' animale malato

è la morale della morte e della sofferenza,

la morale del risentimento.

La morale del risentimento è creata e diffusa dai sacerdoti,

che, provando invidia di fronte alla felicità degli animali sani,

elaborano una tavola di valori opposti,

anteponendo al corpo lo spirito, al sesso la castità, alla forza l’umiltà.

Storicamente, questo rovesciamento della tavola

dei valori avviene con il popolo sacerdotale per eccellenza: gli ebrei.

Quella che si attua è una vera e propria congiura contro la vita,

nella misura in cui tutti gli istinti che non si scaricano all’esterno

si rivolgono all’interno.

Nasce in questo modo uno spirito di vendetta contro il prossimo.

E gli animali malati, infelici ed insoddisfatti

non possono che diventare alleati dei sacerdoti,

malati, infelici ed insoddisfatto come loro,

e della loro lotta contro gli animali sani,

con la loro “morale del risentimento”,

i sacerdoti fanno del sacrificio il loro punto di forza.

Se l'animale sano cerca il suo opposto

soltanto per dire “sì” a se stesso con gioia accresciuta,

i sacerdoti creano una morale immaginaria e priva di fondamenti

dalla quale rampollano i pregiudizi morali

che si sono trascinati fino a oggi.

Proprio perché ha in sé un’infinita grandezza e pienezza d’essere,

l'animale sano non prova risentimento;

al contrario, perché deboli e poveri d’esssere,

il sacerdote e l'animale malato

sono per loro natura traboccanti di risentimento.

Il popolino popolano economicamente disagiato inventa innumerevoli alibi morali per impedire a tutti la felicità che gli è negata

Appare sempre più evidente,

al caldo sole di luglio e nel terso cielo estivo,

che il popolino popolano economicamente disagiato,

sostenuto dai preti,

inventa innumerevoli alibi morali

per impedire a tutti la felicità che gli è negata

In realtà

degli esseri viventi sanamente e naturalmente egoisti

dovrebbero inseguire per tutta la vita

la realizzazione dei propri istinti, delle proprie voglie, dei propri bisogni,

tutto quello che porta ad essere sanamente liberi e felici.

Nel caso in cui quella realizzazione di istinti, voglie e bisogni

fosse momentaneamente e contingentemente preclusa

da motivazioni economiche e/o di altro tipo

dovrebbe ingegnarsi a rimuovere quelle preclusioni

per tornare ad esprimere e realizzare pienamente

i propri istinti, i propri bisogni e le proprie voglie.

Accade invece che i poveracci,

per attenuare la loro insoddisfazione ed il loro dolore,

mossi dall'eterno "Mal comune mezzo gaudio"

mettano in opera tutta una serie di comportamenti

ed esprimano tutta una serie di discorsi

che hanno come scopo

quello di cercare di impedire agli esemplari sani della specie,

quelli che vogliono e che possono

soddisfare ogni istinto, ogni bisogno ed ogni voglia

di farlo.

(vedi sotto BOCCA DI ROSA * di Fanrizio De Andrè)

Si sceglie questo comportamento perchè più facile e meno faticoso,

chè distruggere è più facile che costruire,

nel senso che impedire agli altri di vivere

e più facile e meno faticoso che vivere a propria volta

e perseguire la propria felicità.

Ad aggravare la situazione

c'è poi, purtroppo, l'esistenza

di tutta una serie di religioni ed ideologie,

quali ad esempio l'ebraismo, il cristianesimo ed il comunismo,

che permettono di coprire sotto alibi morali

il risentimento ed il rancore generato dalla felicità degli altri,

per cercare di renderla irrealizzabile ed impossibile,

(vedi MORALE DEL RISENTIMENTO * in Friedrich Wilhelm Nietzsche),

fino a giungere al vero e proprio delirio

di considerare un valore la "sofferenza"

ed un peccato da vivere con senso di colpa la "felicità".

Il risultato finale è il popolino popolano

infelice e insoddisfatto,

pieno di rancore e risentimento,

ispirato e guidato dai sacerdoti,

che hanno una condizione esistenziale simile,

che usa tutta una serie di presunte motivazioni morali

per impedire a tutti la felicità

ei diffondere sulla Terra

l'infelicità e la sofferenza che immiseriscono la loro vita.


* BOCCA DI ROSA di Fabrizio De Andrè

Si sa che la gente dà buoni consigli
sentendosi come Gesù nel tempio,
si sa che la gente dà buoni consigli
se non può più dare cattivo esempio.

Così una vecchia mai stata moglie
senza mai figli, senza più voglie,
si prese la briga e di certo il gusto
di dare a tutte il consiglio giusto.

E rivolgendosi alle cornute
le apostrofò con parole argute:
"il furto d'amore sarà punito-
disse- dall'ordine costituito".

E quelle andarono dal commissario
e dissero senza parafrasare:
"quella schifosa ha già troppi clienti
più di un consorzio alimentare".

E arrivarono quattro gendarmi
con i pennacchi con i pennacchi
e arrivarono quattro gendarmi
con i pennacchi e con le armi.

** MORALE DEL RISENTIMENTO in FReidrich Wilhelm Nietzsche

La distinzione capitale fissata da Nietzsche

è quella tra la morale dei signori e quella dei sacerdoti:

questi ultimi, provando invidia di fronte alla superiorità dei signori,

elaborano una tavola di valori opposti,

anteponendo al corpo lo spirito, al sesso la castità, alla forza l’umiltà.

Storicamente, questo rovesciamento della tavola

dei valori avviene con il popolo sacerdotale per eccellenza: gli ebrei.

Quella che si attua, nota Nietzsche, è una vera e propria congiura contro la vita,

nella misura in cui tutti gli istinti che non si scaricano all’esterno si rivolgono all’interno.

Nasce in questo modo uno spirito di vendetta contro il prossimo.

E gli schiavi non possono che diventare alleati dei sacerdoti

e della loro lotta contro i signori:

con la loro “morale del risentimento”,

i sacerdoti fanno del sacrificio il loro punto di forza.

Se il signore cerca il suo opposto

soltanto per dire “sì” a se stesso con gioia accresciuta,

i sacerdoti creano una morale immaginaria e priva di fondamenti

dalla quale rampollano i pregiudizi morali

che si sono trascinati fino a oggi.

Proprio perché ha in sé un’infinita grandezza e pienezza d’essere,

il signore non prova risentimento;

al contrario, perché debole e povero d’esssere,

il sacerdote è per sua natura traboccante di risentimento.

sabato 30 luglio 2011

La Confindustria preferisce il PDL meno L al PDL, perchè "per rubare meglio è fondamentale non avere la faccia da ladri" (cit. Anton Cechov)


Il PDL si vede quello che è..

Berlusconi si vede quello che è..

Berlusconi si vede cos'è e cosa fa..

Come si vedeva Bush in USA..

Il Partito Democratico ancora no..

Bersani ancora no..

PDL meno L, Bersani & Company

sono molto bravi a crearsi l'immagine

di popolari, democratici e progressisti,

vicini al popolo e rappresentanti del popolo,

supportati dai mass media,

tutti di proprietà di quella piccolissima minoranza di individui

che possiede tutta la ricchezza,

che li ha creati, li finanzia e li propaganda.

Come Obama in USA..

Quindi sono più pericolosi.

Berlusconi è un imprenditore miliardario.

Lavora per sè e per gli imprenditori miliardari.

Governa per sè e per gli altri imprenditori miliardari.

Si vede clamorosamente..

Si sa..

Lo sa pure mio figlio Alberto, che ha 5 anni.

Il Partito Democratico fa la stessa cosa..

Rappresenta quella stessa piccola minoranza

di imprendtori miliardari che possiede tutto.

E' un partito creato, finanziato e propagandato

da quella piccolissima minoranza di individui

che possiede tutto,

che crea sui mass media, tutti di sua proprietà,

quell'immagine del PD come partito democratico, popolare e progressista,

vicino al popolo.

Una parte di italiani, sempre più piccola fortunatamente,

conserva l'immagine del PD come partito popolare e democratico,

che lavora per rappresentare il popolo, per la giustzia sociale et ceteras.

Proprio per quello è più importante parlare del PD,

del PLD meno L,

e di quello che è veramente, per rivelarlo a tutti..

Col PDL è inutile farlo..

Lo sanno tutti quello che è..

Cito Cechov..

Per rubare è importante non avere una faccia da ladri..

Ecco..

Il PD per molti italiani non appare ancora per quello che è in realtà,

cioè un partito creato, finanziato e propagandato

da quella piccolissima minoranza di individui che possiede tutto,

per rappresentare gli interessi di quella piccolissima minoranza

che possiede tutto.

Quindi può operare in quel senso molto meglio del PDL.

E' quello il motivo per cui la Confindustria preferisce

il PD, il PDL meno L,, al PDL..

Un governo PD governerebbe

per quella piccolissima minoranza di individui che possiede tutto.

esattamente come un governo Berlusconi - PDL,

ma senza mostrarlo in modo clamoroso,

e questo permetterebbe di rincoglionire il popolo,

illudendolo di avere un governo che lo rappresenta,

creando meno tensione sociale.

Insomma..

Un governo PD farebbe le stesse cose che fa il governo PDL,

ma la cosa si vedrebbe di meno.

venerdì 29 luglio 2011

Scioglietevi...Fluite...Liberatevi...Individualizzatevi...Decattolicizzatevi...Decomunistizzatevi...


La cosiddetta "comunità" è sempre e comunque un gregge,

costruito e tenuto in piedi, con metodi mafiosi,

da una piccolissima minoranza,

per annichilire gli individui in un' unica massa, controllarli meglio,

e realizzare più facilmente i suoi interessi.

L' unica realtà che esiste è l'individuo.

Una società giusta di liberi ed eguali

deve tener conto che l' unica realtà è l'individuo

e fondarsi su un contratto sociale tra individui

che preveda l'uguaglianza di diritti e doveri di ogni individuo.

La cosiddetta "comunità" ha la funzione

di rendere impossibile una società di individui liberi ed eguali,

annichilendo i singoli individui in una comunità - gregge

per annichilire anche i diritti individuali di ciascuno,

ed evitare così che ciascun individuo,

annichilito ed irretito nella massa,

sia consapevole dei suoi diritti e lotti per difenderli e tutelarli.

In questo modo è più facile

per una piccolissima minoranza di individui,

che possiede tutto e controlla tutto,

sottomettere, controllare, usare e gestire tutti gli indvidui,

dopo averli annichiliti in una massa

e spogliati di tutti i loro diritti.

A creare ed a tenere in piedi una comunità - gregge

è infatti sempre e comunque una piccolissima minoranza di indivdui,

che, per realizzare i suoi interessi,

trova più facile accorpare tutti gli individui in un unico gregge,

per portarli dove vuole e fargli fare quello che vuole,

allo scopo di gestire e tutelare i suoi interessi,

dopo aver verificato

che sottomettere ed usare, controllare e gestire

tutti gli individui, uno per uno,

è praticamente impossibile.

Sta ad ogni individuo intelligente,

che vuole costruire una società di individui liberi ed eguali,

fondata sull'individuo e sull'uguaglianza di diritti e doveri tra gli individui,

rivelare vera la natura della comunità - gregge,

sempre mafiosa, ingiusta e diseguale

in quanto strumento degli interessi di pochi

che controllano tutti gli altri.

Per raggiungere questo scopo

bisogna portare all'extrema ratio, alla violenza criminale,

al di fuori di ogni legge e diritto positivo,

le tecniche di intimidazione della comunità - gregge - mafia,

per poi denunciarle.

Vediamo come fare, partendo da un'analisi delle caratteristiche

della comunità - mafia - gregge

e delle tecniche di costrizione ed intimidazione dell'individuo da essa usate.

Ribadisco innanzitutto che

ogni "comunità" è sempre e comunque un gregge,

creato e guidato da uno o da pochi,

per portare tutti gli altri dove vuole il padrone.

Ogni comunità è insomma una realtà mafiosa e criminale,

che ha come scopo quello di cancellare il fondamento naturale

di ogni convivenza civile e di ogni società umana:

L'UGUAGLIANZA TRA GLI INDIVIDUI CHE LA COMPONGONO.

Il presupposto che porta a creare le comunità, cioè il gregge,

è che è molto più facile portare un gregge dove si vuole

che i singoli individui uno per uno.

Il gregge va dove va la pecora che sta davanti,

e. ove ciò non avvenga,

dove vogliono il cane ed il pastore, pagati dal padrone,

quindi dove vuole il padrone,

a farsi tosare per permettere al padrone di fare lana.

I singoli individui, invece, vanno convinti uno per uno

e questo richiede più tempo e più energia,

ma soprattutto ogni individuo che resta fuori dal gergge

conserva la consapevolezza dei suoi diritti individuali,

senza annichilirsi all'ionterno della comunitù - gregge.

Per questo scopo quelli che vogliono portare tutti dove vogliono loro,

per realizzare i loro interessi e per fare i loro comodi,

si inventano le cosiddetta "comunità",

greggi guidati da un cane e da un pastore

per portare le pecore a tosare

e fare lana per il padrone.

Creare una comunità - gregge

vuol dire necessariamente

irretire tutti gli individui in un gregge,

con le buone o con le cattive.

Chiunque voglia creare una comunità - gregge - mafia

per portare tutti dove vuole lui

deve fare i conti con un problema che ogni volta si crea:

un gran numero di individui che non vuole entrarci,

perchè conosce perfettamente la funzione

della comunità - mafia - gregge

e preferisce, naturalmente,

conservare la sua condizione di individuo libero.

Accade così che Individui che esprimono un loro diritto naturale e legittimo

devono essere costretti,

passando sopra ai loro diritti naturali e legittimi

che permettono loro di rimanere liberi,

ad entrare nel gregge.

Per questo motivo ogni comunità - gregge

mette a punto e realizza concretamente

tutta una serie di tecniche finalizzate

a portare a forza l'individuo nel gregge.

Sono le tradizionali tecniche mafiose

di intimidazione fisica e psichica,

di violenza fisica e psichica,

che ogni comunità usa,

perchè ogni comunità è sempre e comunque una mafia.

1) Colpevolizzazione e criminalizzazione dell'individuo

(il peccato originale, il senso di colpa, il peccato tout court dellla chiesa cattolica,

che è la comunità originaria, il gregge originario, la mafia originaria).

2) Emarginazione ed isolamento dell'individuo

(tecnica sofferta e subita soprattutto dai più deboli, da quelli che hanno

grosse carenze affettive e sindrome di abbandono)

3) Indebolimento dell'individuo con attacchi psicologici personali

finalizzati a ridicolizzarlo e diminuire e/o distruggere la sua autostima)

4) Violenza fisica e psichica di tipo intimidatorio,

al di fuori di ogni legge e diritto positivo

L'individuo intelligente, che vuole far manifestare e rivelare

la natura criminale e mafiosa di ogni comunità - gregge,

deve farla giungere a questa extrema ratio,

mantenendo intatta la sua libertà individuale

dopo l'uso delle altre,

per mostrare a tutti e rendere tutti consapevoli

di quella vera natura, mafiosa e criminale,

e dei veri intenti di difesa e tutela degli interessi di pochi,

contro l'uguaglianza di diritti e doveri tra gli individui.

che la comunità - gregge - mafia si prefigge.

Lo scopo finale è quello di mostrare

che l'illegalità e la criminalità

stanno proprio nella comunità - mafia - gregge,

che nasce ed esiste per cancellare l'uguaglianza tra gli individui

e l'uguaglianza di diritti e doveri dei componenti di una società umana,

e non nell'individuo che si limita a voler vedere rispettati

i suoi diritti individuali,

uguali a quelli di tutti gli altri come i suoi doveri.

La cosiddetta "comunità" è sempre e comunque un gregge, costruito e tenuto in piedi, con metodi mafiosi, da una piccolissima minoranza

La cosiddetta "comunità" è sempre e comunque un gregge,

costruito e tenuto in piedi, con metodi mafiosi,

da una piccolissima minoranza,

per annichilire gli individui in un' unica massa, controllarli meglio,

e realizzare più facilmente i suoi interessi


L' unica realtà che esiste è l'individuo.

Una società giusta di liberi ed eguali

deve tener conto che l' unica realtà è l'individuo

e fondarsi su un contratto sociale tra individui

che preveda l'uguaglianza di diritti e doveri di ogni individuo.

La cosiddetta "comunità" ha la funzione

di rendere impossibile una società di individui liberi ed eguali,

annichilendo i singoli individui in una comunità - gregge

per annichilire anche i diritti individuali di ciascuno,

ed evitare così che ciascun individuo,

annichilito ed irretito nella massa,

sia consapevole dei suoi diritti e lotti per difenderli e tutelarli.

In questo modo è più facile

per una piccolissima minoranza di individui,

che possiede tutto e controlla tutto,

sottomettere, controllare, usare e gestire tutti gli indvidui,

dopo averli annichiliti in una massa

e spogliati di tutti i loro diritti.

A creare ed a tenere in piedi una comunità - gregge

è infatti sempre e comunque una piccolissima minoranza di indivdui,

che, per realizzare i suoi interessi,

trova più facile accorpare tutti gli individui in un unico gregge,

per portarli dove vuole e fargli fare quello che vuole,

allo scopo di gestire e tutelare i suoi interessi,

dopo aver verificato

che sottomettere ed usare, controllare e gestire

tutti gli individui, uno per uno,

è praticamente impossibile.

Sta ad ogni individuo intelligente,

che vuole costruire una società di individui liberi ed eguali,

fondata sull'individuo e sull'uguaglianza di diritti e doveri tra gli individui,

rivelare vera la natura della comunità - gregge,

sempre mafiosa, ingiusta e diseguale

in quanto strumento degli interessi di pochi

che controllano tutti gli altri.

Per raggiungere questo scopo

bisogna portare all'extrema ratio, alla violenza criminale,

al di fuori di ogni legge e diritto positivo,

le tecniche di intimidazione della comunità - gregge - mafia,

per poi denunciarle.

Vediamo come fare, partendo da un'analisi delle caratteristiche

della comunità - mafia - gregge

e delle tecniche di costrizione ed intimidazione dell'individuo da essa usate.

Ribadisco innanzitutto che

ogni "comunità" è sempre e comunque un gregge,

creato e guidato da uno o da pochi,

per portare tutti gli altri dove vuole il padrone.

Ogni comunità è insomma una realtà mafiosa e criminale,

che ha come scopo quello di cancellare il fondamento naturale

di ogni convivenza civile e di ogni società umana:

L'UGUAGLIANZA TRA GLI INDIVIDUI CHE LA COMPONGONO.

Il presupposto che porta a creare le comunità, cioè il gregge,

è che è molto più facile portare un gregge dove si vuole

che i singoli individui uno per uno.

Il gregge va dove va la pecora che sta davanti,

e. ove ciò non avvenga,

dove vogliono il cane ed il pastore, pagati dal padrone,

quindi dove vuole il padrone,

a farsi tosare per permettere al padrone di fare lana.

I singoli individui, invece, vanno convinti uno per uno

e questo richiede più tempo e più energia,

ma soprattutto ogni individuo che resta fuori dal gergge

conserva la consapevolezza dei suoi diritti individuali,

senza annichilirsi all'ionterno della comunitù - gregge.

Per questo scopo quelli che vogliono portare tutti dove vogliono loro,

per realizzare i loro interessi e per fare i loro comodi,

si inventano le cosiddetta "comunità",

greggi guidati da un cane e da un pastore

per portare le pecore a tosare

e fare lana per il padrone.

Creare una comunità - gregge

vuol dire necessariamente

irretire tutti gli individui in un gregge,

con le buone o con le cattive.

Chiunque voglia creare una comunità - gregge - mafia

per portare tutti dove vuole lui

deve fare i conti con un problema che ogni volta si crea:

un gran numero di individui che non vuole entrarci,

perchè conosce perfettamente la funzione

della comunità - mafia - gregge

e preferisce, naturalmente,

conservare la sua condizione di individuo libero.

Accade così che Individui che esprimono un loro diritto naturale e legittimo

devono essere costretti,

passando sopra ai loro diritti naturali e legittimi

che permettono loro di rimanere liberi,

ad entrare nel gregge.

Per questo motivo ogni comunità - gregge

mette a punto e realizza concretamente

tutta una serie di tecniche finalizzate

a portare a forza l'individuo nel gregge.

Sono le tradizionali tecniche mafiose

di intimidazione fisica e psichica,

di violenza fisica e psichica,

che ogni comunità usa,

perchè ogni comunità è sempre e comunque una mafia.

1) Colpevolizzazione e criminalizzazione dell'individuo

(il peccato originale, il senso di colpa, il peccato tout court dellla chiesa cattolica,

che è la comunità originaria, il gregge originario, la mafia originaria).

2) Emarginazione ed isolamento dell'individuo

(tecnica sofferta e subita soprattutto dai più deboli, da quelli che hanno

grosse carenze affettive e sindrome di abbandono)

3) Indebolimento dell'individuo con attacchi psicologici personali

finalizzati a ridicolizzarlo e diminuire e/o distruggere la sua autostima)

4) Violenza fisica e psichica di tipo intimidatorio,

al di fuori di ogni legge e diritto positivo

L'individuo intelligente, che vuole far manifestare e rivelare

la natura criminale e mafiosa di ogni comunità - gregge,

deve farla giungere a questa extrema ratio,

mantenendo intatta la sua libertà individuale

dopo l'uso delle altre,

per mostrare a tutti e rendere tutti consapevoli

di quella vera natura, mafiosa e criminale,

e dei veri intenti di difesa e tutela degli interessi di pochi,

contro l'uguaglianza di diritti e doveri tra gli individui.

che la comunità - gregge - mafia si prefigge.

Lo scopo finale è quello di mostrare

che l'illegalità e la criminalità

stanno proprio nella comunità - mafia - gregge,

che nasce ed esiste per cancellare l'uguaglianza tra gli individui

e l'uguaglianza di diritti e doveri dei componenti di una società umana,

e non nell'individuo che si limita a voler vedere rispettati

i suoi diritti individuali,

uguali a quelli di tutti gli altri come i suoi doveri.

giovedì 28 luglio 2011

Anders Breivik, e quelli come lui, sono il prodotto finale perfetto del pensiero dualistico di tradizione platonico - giudaico - cristiana

Anders Breivik, e quelli come lui, sono il prodotto finale perfetto del pensiero dualistico di tradizione platonico - giudaico - cristiana, che delira di un Mondo Ideale e di un Uomo Ideale a cui il mondo reale e gli uomini reali dovrebbero adeguarsi


Andres Breivik è uno dI quei tanti matti che stanno soli dentro alla loro cameretta a costruire Modelli Ideali di Mondo e di Uomo e poi se la prendono col mondo reale e cogli uomi reali perchè "si permettono" di non adeguarsi al loro "Modello Ideale".

Per ognuno di questi matti c'è un delirio, per ogni singola cameretta solinga c'è un Modello Ideale Assoluto e Perfetto di Mondo e di Uomo, uno diverso dall'altro.

Ma ognuno di questi deliri si radica, si genera e si nutre sul presupposto delirante che esista un Modello Ideale di Mondo e di Uomo, sulla deduzione, ancor più delirante, che sia possibile realizzarlo sulla Terra, e sulla conclusione, delirio dei deliri, che si possa e si debba fare qualunque cosa per realizzarlo.

Ognuno di questi deliri si genera dal presupposto che esista una Verità Assoluta, quasi sempre trasmessa ad alcuni da un non meglio identificato "Dio", fondamento di un Mondo Perfetto, e che quelli che possiedono queslla "Verità Assoluta" siano autorizzati a fare qualunque cosa per portarla agli altri, per il "loro Bene".

Ognuno di questi deliri si fonda sul pensiero dualistico della tradizione platonico -giudaico - cristiana, che affianca al mondo reale, l'unico esistente, un ipotetico Mondo Ideale a cui quello reale dovrebbe confromarsi.

Su quel modo di pensare, delirante, si radicano tutti i loro deliri.

Da quel modo di pensare, delirante, si generano tutti i loro deliri.

Con quel modo di pensare si nutrono tutti i loro deliri.

Nella migliore delle ipotesi 'sti matti passano tutta la loro vita a predicare da un altare o da un palco, o "ad andare tra gli uomini a portare la Lieta Novella", cioè a rompere i coglioni al mondo reale e agli uomini reali, senza che nessuno se li caca.

Prima propongono a tutti il loro Modello Ideale, quello faticosamente costruito, con immani pippe mentali, nella loro solinga cameretta, e poi stigmatizzano tutti quelli che non si adeguano ad esso, senza che nessuno se li caca.

Nella peggiore delle ipotesi, nei casi più gravi, come quello di Breivik, visto e considerato che tutti continuano a non cacarseli, convinti come sono di avere una Missione da realizzare, per il Bene degli Uomini, cominciano a sparare e ammazzano tutti quelli che "non accettano la Loro Verità".

Di matti così ce ne sono stati tanti nella storia e continuano ad essercene tanti, purtroppo, ancor'oggi: li riconosci subito dalla rigidità del corpo, dall' ottusità dello sguardo, dal loro indistruttibile prendersi sempre sul serio, dalla ostinazione con cui vogliono convincere tutti.

Li riconosci, soprattutto, dalla loro incapacità di far terminare un dialogo, come è assolutamente naturale e possibile, restando ognuno della propria opinione, semplicemente perchè non sono capaci di dialogare, ma solo di fare "monologhi finalizzati alla conversione dell'altro".

C'è nel loro cervello malato, rigida, fissa, ottusa, la certezza di avere la Verità, la Fede in qualcosa, e l'altrettanto rigida. fissa. ottusa convinzione di dover portare a tutti la Verità, chè quella è la loro Missione sulla Terra.

Se fosse considerato un delirio, come in realtà è, proporre Modelli Assoluti Ideali di Mondo e di Uomo, sarebbero conseguentemente considerati per quel che sono, come dei matti appunto, tutti quelli che predicano il loro singolo Modello Ideale, qualunque esso sia.

Accade invece che esistono ideologie e religioni, costruite sul modello dualistico della tradizione platonico - giudaico - cristiana, che ipotizzano appunto un Modello Ideale Assoluto e Perfetto di Mondo e di Uomo a cui il mondo reale e gli uomini reali dovrebbero adeguarsi e la possibilità di realizzarlo.

A queste ideologie e queste religioni non solo viene riconosciuta una validità, nel senso che si ammette la possibilità di realizzare un Mondo Ideale Perfetto (che è già di per sè un delirio), ma si riconosce loro anche il diritto di "combattere per realizzare questi Modelli Ideali", fino ad uccidere decine, centinaia, migliaia o milioni di esseri umani, cosa considerata tutto sommato accettabile e tracsurabile considerato che il loro obiettivo finale è l'instaurazione del Paradiso in Terra.

I cattolici che vogliono convertire tutti convinti di avere una Verità Assoluta trasmessa loro da un non meglio identificato "Dio" sono matti esattamente come Breivik.

Le crociate contro gli infedeli, con sterminio di migliaia di esseri umnai, nun erano un'attività simile a quella di Breivik ?

I comunisti che volevano costruire il Paradiso in Terra non erano come Breivik ?

Non si rapportavano a tutti gli altri con la stessa pretesa di portare la Verità, per realizzare la Società Perfetta, gioungendo fino ad ammazzare quelli che non "capivano la Verità" per adeguarsi ad essa ?

Che differenza ce sta tra deliri come il "cattolicesimo" ed il "comunismo" e deliri come quelli di Breivik ?

Cambiano i modelli deliranti ideali di mondo e di uomo, ma resta, comune a tutti, a fondare tutti quei modelli, l'idea delirante che un Mondo Ideale ed un Uomo Ideale siano cosa possibile.

Il problema non è Breivik, un povero mentecatto, nel senso letterale dlla parola, dal latino mens capta, cioè mente posseduta.

Il problema è che sia ncora diffuso il modello dualistico di tradizione platonico - giudaico - cristiana che possiede tutti questi mentecatti, diffondendo tra loro l'idea che esistano un Mondo Ideale ed un Uomo Ideale da realizzare..

Dopo di che ognuno di questi mentecatti, nella sua solinga cameretta, ne costruisce uno, si mette in mente de realizzallo, e comincia a rompere i coglioni a tutti.

La soluzione del problema, pertanto, non sta nell'agire sui singoli mentecatti, sulle singole menti possedute dal delirio del pensiero dualistico di tradizione platonico - giudaico - cristiana, ma piuttosto nello spazzare via dalal facia della Terra quel delirio che possiede ciascuno di loro.

Basterebbe spazzare via dalla Terra il delirio del Modello Ideale Assoluto Perfetto di Mondo e di Uomo da realizzare, per prefiggersi degli obiettivi più concreti, realistici e limitati di convivenza tra individui reali, tra esemplari reali della specie Homo Sapiens, e i matti come Breivik si estinguerebbero.

martedì 26 luglio 2011

De tipi come sto Breivik ce ne stanno migliaia e tutti con lo stesso problema...

Stanno da soli e nessuno je spiega

che per quanti esemplari della specie Homo Sapiens ammazzi

quelli che rimangono

e pure quelli che nascono dopo

so’ esattamente uguali a quelli che hai ammazzato..

Basterebbe un amico, un parente, un conoscente

che gli spiegasse non tanto l’immoralità

quanto l’inutilità del “lavoro di “ripulitura”

che delirano di fare.

Bastava un amico, un parente, un conoscente

che lo chiamava e je diceva:

“Che voi fa Anders ?

Voi ripuli’ il mondo ?

Voi ammazza i brutti e i cattivi ?

Tieni conto che anche se ammazzi milioni

di esemplari della specie Homo Sapiens

quelli che rimangono e quelli che nascono dopo

so’ esattamente uugali a quelli che hai ammazzato.

Chi te lo fa fa a spreca tutto sto tempo e tutta sta energia ?

Vai al mare, vatte a fa na passeggiata

oppure vatte a fa na scopata,

al limite se nun c’hai na femmina trovi na puttana e la paghi”

Il problema de Anders e de quelli come lui, insomma,

è quello che più volte ho trattato su questo blog.

E’ gente che dopo essere stata troppo sola

nella sua cameretta adolescenziale

a creare immagini ideali di mondo e di uomo

rimane sola anche in età adulta

senza fare il passo successivo:

stare con esemplari reali della specie Homo Sapiens,

guardare la realtà degli esemplari della specie Homo Sapiens

e capire fino a che punto è delirante

pensare di poterli adeguare ad un modello ideale.

Intendiamoci..

Non ha alcuna importanza quale sia il modello ideale di riferimento,

che sia religioso, politico, ideologico, morale,

che sia cristiano, musulmano, ebreo,

comunista, socialista. fascista o altro..

Il problema sta proprio nel creare il modello.

Il problema sta proprio nella weltanschauung dualistica,

quella della tradizione platonico – giudaico – cristiana.

Il problema sta proprio nella pippa mentale immane

di pensare che esista un modello ideale di mondo e di uomo

a cui il modno reaòle e gli uomini reali devono adeguarsi,

da cui deriva poi l’altra immane pippa mentale

di costruire vari, multiformi ed eterogenei

modelli ideali di mondo e di uomo,

uno per ogni solinga cameretta adolescenziale,

a cui il mondo reale e gli uomini reali dovrebbero adeguarsi.

Dopo di che il loro problema mentale

assume diverse espressioni:

ci stanno quelli che passano tutta la vita

a rompere i coglioni agli altri

dicendo come dovrebbero essere,

senza che nessuno se li caca,

e quelli come Anders, casi più gravi,

che cominciano a sparà al’impazzata.

Ma in ogni caso alla radice

ci sta il pensiero dualistico

della tradizione platonico – giudaico – cristiana.

l’ immane pippa mentale

che esista un modello ideale di mondo e di uomo

a cui il mondo e gli uomini reali

dovrebbero adeguarsi.

Basterebbe spazzare via quello

e la Terra migliorerebbe immediatamente.

lunedì 25 luglio 2011

Zio Giamba smaschera la sola Win for Life, senza giocare e senza spendere manco un centesimo

Il gioco Win for LIfe, che promette 4000 euro al mese per vent'anni

consiste nel giocare dieci numeri da 1 a 20.

Chi indovina tutti e dieci i nuemri più il numerone

vince appunto le 4000 euro al mese per vent'anni.

Chi indovina 0,1,2,3 o 7,8,9,10 numeri vince premi minori.

Vi riporto qui sotto i risultati ottenuti negli ultmi 30 concorsi di Win for LIfe

giocando la decina di numeri
1, 2, 3, 5, 7, 8, 10, 12, 14, 18

Nessuna vincita in 23 concorsi su 30.

In 7 concorsi vincite con punti 3 e 7,

equivalenti a vincite in euro 2,10 / 1.89 / 1.95 / 2.04 / 2,14 / 1,75 / 1,84 /

Ogni giocata costa 2 euro.

Il bilancio generale sarebbe di 60 euro giocate (2 euro per ogni concorso)

e di euro 13,71 vinte,

con una perdita di 46,29 euro.

Potete fare la stessa verifica personalmente,senza giocare, in modo virtuale,

con la decina di numeri che volete, su questo sito:

http://www.sistemiwinforlife.it/home/home.asp?sid={A1B45AF3-E059-4205-A852-DAB66F9EC5A4}&idca=17&idpa=5


Risultato del controllo della schedina

per gli ultimi 30 concorsi Win For Life

La tua schedina: 1, 2, 3, 5, 7, 8, 10, 12, 14, 18



Risultato ultimi 30 concorsi:
Concorso Data/ora Numeri estratti Punti Vincita in euro1 Num.one
3.078 25/07/11
10:00
2 3 5 9 11 12 14 15 18 20
6 - 15
3.077 25/07/11
9:00
2 6 7 10 11 13 14 16 18 19
5 - 16
3.076 25/07/11
8:00
1 2 3 4 10 13 15 16 18 19
5 - 14
3.075 24/07/11
22:00
2 3 4 5 8 9 10 11 15 20
5 - 2
3.074 24/07/11
21:00
1 2 3 8 9 10 12 18 19 20
7 2,10 € 1
3.073 24/07/11
20:00
3 7 8 11 12 14 15 17 19 20
5 - 8
3.072 24/07/11
19:00
2 3 4 5 6 7 8 9 16 19
5 - 5
3.071 24/07/11
18:00
1 4 5 6 8 9 12 16 19 20
4 - 14
3.070 24/07/11
17:00
4 5 6 8 10 11 14 15 17 20
4 - 5
3.069 24/07/11
16:00
2 4 5 6 8 9 11 13 18 19
4 - 3
3.068 24/07/11
15:00
2 4 5 6 7 9 11 12 15 16
4 - 17
3.067 24/07/11
14:00
1 3 4 5 6 12 15 16 17 20
4 - 4
3.066 24/07/11
13:00
3 7 8 9 10 12 13 15 17 18
6 - 5
3.065 24/07/11
12:00
1 3 4 5 7 10 12 13 17 18
7 1,89 € 12
3.064 24/07/11
11:00
1 2 4 8 9 11 13 15 18 20
4 - 17
3.063 24/07/11
10:00
1 4 5 7 11 12 13 18 19 20
5 - 12
3.062 24/07/11
9:00
1 4 9 10 11 12 13 17 19 20
3 1,95 €2 7
3.061 24/07/11
8:00
4 6 7 8 11 13 14 17 18 20
4 - 11
3.060 23/07/11
22:00
1 2 3 4 6 7 9 10 17 19
5 - 16
3.059 23/07/11
21:00
4 6 7 8 9 11 12 13 15 17
3 2,04 €2 14
3.058 23/07/11
20:00
6 7 8 9 10 13 15 16 17 19
3 2,14 €2 14
3.057 23/07/11
19:00
1 3 7 8 13 14 17 18 19 20
6 - 10
3.056 23/07/11
18:00
1 2 3 8 9 12 14 16 18 20
7 1,75 € 6
3.055 23/07/11
17:00
4 6 7 8 10 11 12 15 17 19
4 - 14
3.054 23/07/11
16:00
2 3 8 9 11 14 15 16 18 20
5 - 9
3.053 23/07/11
15:00
1 3 4 9 10 12 13 14 16 19
5 - 1
3.052 23/07/11
14:00
1 4 5 7 8 11 15 16 17 20
4 - 17
3.051 23/07/11
13:00
3 4 8 9 11 12 14 15 16 19
4 - 13
3.050 23/07/11
12:00
4 5 8 9 11 13 14 15 17 19
3 1,84 €2 8
3.049 23/07/11
11:00
1 2 7 9 12 14 15 16 18 19
6 - 10

Quelli che predicano la Pace, a tutti i costi, in condizioni di ingiustizia, sono servi pagati degli ingiusti e lavorano per mantenere l'ingiustizia




PACE.

Che bella parola..

A chi non piace la parola "PACE" ?

A chi non piace la condizione di giustizia, di uguaglianza, di rispetto reciproco, di equilibrio, di armonia, di serenità e felicità che quella parola evoca ?

Chi non vorrebbe vivere sempre in pace ?

Ma la pace presuppone giustizia, uguaglianza, rispetto reciproco, equilibrio.

La pace, la condizione di armonia, di serenità e di felicità che quella parola evoca possono esistere soltanto se ci sono giustizia, uguaglianza, rispetto reciproco ed equilibrio.

La pace, la condizione di armonia, di serenità e di felicità che quella parola evoca possono esistere soltanto se tutti gli individui che compongono una società umana lavorano per creare condizioni di giustizia, di eguaglianza e di rispetto reciproco.

Se tutti gli individui che compongono una società umana lavorano per creare condizioni di giustizia, di eguaglianza e di rispetto reciproco. la pace viene da sola, come conseguenza necessaria ed inevitabile.

Come dice un aforisma che riassume perfettamente tutto questo:

SE VUOI LA PACE LAVORA PER LA GIUSTIZIA.


Ma quando la giustizia non c'è?

Ma quando l'eguaglianza tra gli uomini non c'è ^

Ma quando il rispetto reciproco non c'è ?

Quando una piccolissima minoranza di individui possiede tutto e decide della vita di tutti gli altri, senza giustizia, senza uguaglianza, senza rispetto reciproco ?

Quando una piccolissima minoranza di individui possiede tutta la ricchezza ed il potere e fa come vuole, sottomettendo ed usando tutti gli altri, commettendo ogni sorta di ingiustizie ?

Può esserci la pace in queste condizioni ?

Deve esserci la pace in queste condizioni ?

Assolutamente no.

Mantenere la pace in queste condizioni vuol dire mantenere quelle condizioni di ingiustizia, di disuguaglianza, di mancanza di ripetto dell'uomo per l'uomo.

Chi vuole la pace lavora per la giustizia, si è detto.

Ma chi pretende di avere la pace ed impone la pace in condizioni di ingiustizia e di disuguaglianza lavora per mantenere l'ingiustizia e la disugiuaglianza.

Ma chi pretende di avere la pace in condizioni di ingiustizia e di disuguaglianza lavora per mantenere una situazione in cui una piccolissima minoranza di individui possiede tutta la ricchezza e tutto il potere e li usa per creare una società ingiusta, in cui l'uomo sottomette l'altro uomo e sfrutta l'altro uomo.

Ma chi pretende di avere la pace in condizioni di ingiustizia e di disuguaglianza lo fa perchè sa che chi possiede tutto il potere e tutta la ricchezza e si giova di quelle condizioni di ingiustzia e di disuguaglianza per mantenere tutta la ricchezza e tutto il potere, non cambierà mai pacificamente qielle condizioni, non rinuncerà mai pacificamente ai suoi privilegi.

Chi predica la pace in condizioni di ingiustizia e di disuguaglianza, da mantenere a tutti i costi, incantando gli uomini con cazzate tipo "la giustizia non è di questa Terra" e con favole di mondi dopo la morte in cui i giusti saranno premiati e gli ingiusti saranno puniti
lavora per mantenere, sulla Terra, uno status quo caratterizzato dall' ingiustizia e dalla disuguaglianza.

Chi esorta alla rassegnazione all'ingiustizia ed al perdono degli ingiusti, incantando gli uomini con cazzate tipo "la giustizia non è di questa Terra" e con favole di mondi dopo la morte in cui i giusti saranno premiati e gli ingiusti saranno puniti lavora per mantenere l'ingiustizia, lavora per mantenere, sulla Terra, uno status quo caratterizzato dall' ingiustizia e dalla disuguaglianza.

Chi predica la pace in condizioni di ingiustizia e di disuguaglianza, da mantenere a tutti i costi, incantando gli uomini con cazzate tipo "la giustizia non è di questa Terra" e con favole di mondi dopo la morte in cui i giusti saranno premiati e gli ingiusti saranno puniti, è un servo pagato degli ingiusti, di quelli che creano ingiustizia e disuguaglianza e vogliono mantenere lo status quo caratterizzato dall'ingiustizia e dalla disuguaglianza, per continuare a realizzare i propri interessi, a scapito di tutti gli altri.

Chi esorta alla rassegnazione all'ingiustizia ed al perdono degli ingiusti, incantando gli uomini con cazzate tipo "la giustizia non è di questa Terra" e con favole di mondi dopo la morte in cui i giusti saranno premiati e gli ingiusti saranno puniti, è un servo pagato degli ingiusti, di quelli che creano ingiustziai e disuguaglianza e vogliono mantenere lo status quo caratterizzato dall'ingiustizia e dalla disuguaglianza, per continuare a realizzare i propri interessi.

Guardiamoci dunque da questi "predicatori di pace".

Guardiamoci da questi individui subdoli che usano la parola "pace", che tutti amano, per incantare tutti e mantenere così una condizione di ingiustizia e di disuguaglianza che conviene a pochi, a quei pochi che si giovano di quella condizione e che si arricchiscono in quella condizione.

Guardiamoci da questi individui subdoli che vogliono mantenere la pace soltanto per mantenere una condizione di ingiustizia e di disuguaglianza che conviene a quei pochi che si giovano di quella condizione e che si arricchiscono in quella condizione.

Ricordiamo loro che certamente amiamo la "pace", ma che la pace presuppone la giustizia, l'uguaglianza tra gli uomini, il rispetto reciproco.

Ricordiamo loro che certamente amiamo la "pace", ma che non può esserci la pace dove non c'è giustizia, dove non c'è uguaglianza tra gli uomini, dove non c'è rispetto reciproco.

E se ancora non ci ascoltano, e fingono di non capire, URLIAMO loro che certamente amiamo la "pace", ma che non DEVE esserci la pace dove non c'è giustizia, dove non c'è uguaglianza tra gli uomini, dove non c'è rispetto reciproco.

E se ancora non ci ascoltano, e fingono di non capire, URLIAMO loro che se veramente amano la pace, come la amiamo noi, devono combattere, insieme a noi, per imporre quelle condizioni di giustizia, di uguaglianza, di rispetto reciproco tra gli uomini da cui verrà, come conseguenza necessaria ed inevitabile, UNA VERA CONDIZIONE DI PACE, SOLIDA, STABILE E DURATURA, ACCETTATA DA TUTTI GLI UOMINI, e non quella precaria situazione di pace imposta da pochi a tutti gli altri con la violenza.

E se ancora non ci ascoltano, e fingono di non capire, URLIAMO infine loro che quella pace, risultato finale della giustizia, dell'uguaglianza, del rispetto reciproco, LA VOGLIAMO QUI SULLA TERRA, in questa vita, che è l'unica che conosciamo e l'unica che ci interessa.

domenica 24 luglio 2011

Una perfetta sintonia tra apparato educativo e apparato repressivo garantisce una piena e totale solidità della società umana




Lo stato di natura di guerra di tutti contro tutti è la condizione naturale di vita degli esemplari della specie Homo Sapiens, così come quella di tutti gli altri esseri viventi.

Ogni esemplare della specie, ogni individuo è totalmente libero di esprimere i suoi istinti e la sua aggressività, in modo eguale a tutti gli altri e senza alcun limite.

Il più forte, il più intelligente, il più scaltro prevarrà temporaneamente sugli altri, sottomettendoli, sopraffacendoli o anche uccidendoli.

Una situazione che ha, ovviamente, grosse conseguenze negative: ogni esemplare della specie, ogni individuo deve usare gran parte del suo tempo e delle sue energie per difendere se stesso, la sua prole e le sue cose.

NESSUN UOMO E' COSI' FORTE ED INTELLIGENTE DA NON POTER ESSERE UCCISO DA UN ALTRO.

Per questo motivo la specie Homo Sapiens, a seguito di una evoluzione cerebrale che gli consente di raggiungere la consapevolezza delle conseguenze negative dello stato di natura di guerra di tutti contro tutti, decide di stabilire delle norme e delle regole che limitino l'egoismo e l'aggressività di ciascun individuo.

Un vero e proprio CONTRATTO SOCIALE su cui si fonda la convivenza civile e si costruisce la società umana.

Il primo limite, la prima norma, la prima regola è NON UCCIDERE, a cui poi se ne aggiungono altre, che hanno tutte come scopo quello di difendere la vita, la prole, la proprietà di ogni singolo individuo, ma anche la sua libertà e la sua dignità individuale.

Tutte le norme e tutte le regole che fondano la convivenza civile hanno come fondamento il RISPETTO DELL'ALTRO e devono ovviamente essere uguali per tutti gli individui che compongono la società umana.

IL PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA DELLE NORME è la conditio sine qua non della convivenza civile e della società umana, visto che, naturalmente, nessun esemplare della specie, nessun individuo troverebeb conveniente accettare di far parte di una società umana in cui non fosse garantito il PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA DELLE NORME.

Una volta stabilite le norme e le regole che fondano la convivenza civile e tengono in piedi la società umana, dall'originario NON UCCIDERE a tutte le altre, il passo successivo di ogni società umana è quello di educare tutti i suoi componenti, fin dalla nascita, al rispetto di quelle norme e dii quelle regole.

Un lavoro educativo svolto da parte ddegli adulti nei confronti dei cuccioli, dei genitori verso i figli, che occupa tutta l'infanzia e l'adolescenza, e che ha, come scopo finale, la formazione di un individuo adulto perfettamente ed assolutamente consapevole che la società umana e la convivenza civile sono fondate sul rispetto dell'altro e sul rispetto delle norme e delle regole che tutelano il rispetto dell'altro.

Lo scopo di tutto questo lavoro educativo dovrebbe essere che, alla fine, tutti gli esemplari adulti della specie, tutti gli individui che compongono la società umana rispettino autonomamente quelle norme e quelle regole, perchè consapevoli della loro importanza per la sussistenza della convivenza civile e per la società umana, e perchè educati a farlo.

Ma, come si sa, l'esemplare della specie Homo Sapiens è un animale come tutti gli altri e possono naturalmente riemergere in lui quegli istinti naturali che egli esprime liberamente nello stato di natura, e che naturalmente permangono nell'uomo civile, inserito in una società umana ed educato a limitare i suoi istinti rispettando le norme e le regole che fondano la convivenza civile.

A quel punto si pone il problema di come fermare e controllare l'individuo che, seppur educato a farlo, non riesca o non voglia limitare i suoi istinti e rispettare le regole e le norme che tengono in piedi la società umana.

E' infatti ovvio ed evidente che imporre quella limitazione e quel rispetto è assolutamente fpondamentale, perchè su di essi è fondata la società umana, che deve essere in ogni modo tutelata, garantita e mantenuta.

Nasce così l'esigenza di organizzare e costruire degli apparati che impongano in ogni modo il rispetto delle norme e delle regole, uguali per tutti, che tengono in piedi la società umana a quelli che, seppur educati a farlo, non lo facciano concretamente e quotidianamente.

Un apparato giudiziario e poliziesco che provveda a rilevare ogni trasgressione alle norme ed alle regole, per poi punirle adeguatamente ed in modo violento, in primis per punire il trasgressore, ma soprattutto per rassicurare tutti gli indvidui che rispettano le norme e le regole autonomamente, perchè educati a farlo., e garantire loro che quelle leggi e quelle regole non solo vengono rispettate da tutti, ma vengono imposte anche a chi vorrebbe non rispettarle.

L'esistenza di un apparato repressivo a fianco di quello educativo è pertanto assolutamente indispensabile e l'apparato repressivo non deve avere alcuna esitazione ad intervenire concretamente, rigorosamente e quotidianamente contro chi non rispetta quelle regole. poichè quelle regole sono uguali per tutti e tutti sono a conoscenza dell'esistenza di quelle regole e sono stati educati a rispettarle.

Ogni crepa nell'apparto repressivo, ongi esitazione nell'applicazione della pena a chi commette reati, a chi trasgredisce le norme e le regole, uguali per tutti, che tengono in piedi la società umana, ha effetti disastrosi sulal solidità e sulla stabilità stessa della società umana.

Accadrà infatti, necessariamente ed inevitabilmente, che la mancata applicazione concreta, quotidiana e severa di una pena a chi non rispetta quelle regole e quelle norme produrrà una reazione a catena, in cui tutti gli altri, cioè quelli che rispettano le norme e le regole perchè educati a farlo, smetteranno anche loro di rispettarle.

Ogni crepa nell'apparato repressivo renderà del tutto inutile il processo educativo, che ha portato a tutti gli individui che compongono una società umana la consapevolezza dell'importanza delle norme e delle regole e del loro rispetto per la sussistenza della società umana, perchè nessuno crederà più in quello a cui è stato educato.

In conclusione possiamo ben dire che soltanto una perfetta sintonia tra l' apparato educativo, che educhi tutti al rispetto delle norme e delle regole, e l' apparato repressivo, che punisca quotidianamente, severamente e rigorosamente chi non rispetta le regole, garantisca una piena e totale solidità e stabilità della società umana.

Educare l'individuo ad essere cittadino. Educare al rispetto della vita, della libertà e della dignità individuale, la propria e quella degli altri.


L'unica realtà che esiste è l'individuo.

L'egoismo, cioè fondamentalmente l'istinto di sopravvivenza, è qualcosa di assolutamente sano e naturale, che appartiene naturalmente ad ogni indiivduo e deve essere sostenuto, difeso e tutelato, in ogni individuo, da ogni società umana.

La società sana è quella che nasce dalla consapevolezza del sano e naturale egoismo degli individui e si struttura su una sana e naturale contrapposizione di egoismi individuali, e naturalmente ha e deve avere come presupposto la possibilità di ciascuno, di ogni individuo, di ogni componente di quella società, di coltivare liberamente, sanamente e naturalmente il suo egoismo, sano e naturale.

Dopo di che accadrà che ogni individuo, consapevole che la manifestazione totale ed assoluta del suo egoismo crea soltanto tensione e violenza quotidiana, LO STATO DI NATURA DI GUERRA DI TUTTI CONTRO TUTTI, provvederà a limitare il proprio egoismo,
pretendendo ovviamente la stessa cosa dagli altri, limitandolo con norme al prima delle quali è NON UCCIDERE, che tutelerà prima la vita, poi tutte le altre, che tuteleranno la prole e la proprietà di tutti.

IL RISPETTO DELL'ALTRO E' IL FONDAMENTO DELLA CONVIVENZA CIVILE E DELLA SOCIET'A UMANA

Le norme e le regole che limitano l'egoismo individuale, fondate appunto sul RISPETTO dell'altro prima saranno proposte,educando tutti a rispettarle, poi imposte, punendo chi le trasgredisce e non le rispetta.

L'EGUAGLIANZA DI QUESTI LIMITI E DI QUESTE REGOLE, CHE DEVONO ESSERE OVVAIEMNTE E NECESSARIAMENTE UGUALI PER TUTTI PER ESSERE ACCETTATI DA TUTTI. CIOE' UN "CONTRATTO SOCIALE TRA LIBERI ED EGUALI", E' OVVIAMENTE IL PRESUPPOSTO INDISPENSABILE AFFINCHE' TUTTI GLI INDIVIDUI ACCETTINO DI FAR PARTE DELLA SOCIETA' UMANA,

Su questo meccanismo naturale e sano di formazione di una società umana, che parte dalla manifestazione individuale del proprio sano e naturale egoismo, passa per una limitazione uguale per tutti del proprio egoismo e termina in una società sana di liberi ed egauli. opera ed interviene in modo devastante la weltanschauung contro natura chiamata "cristianesimo".

Il cristianesimo è una geniale invenzione del potere per colpevolizzare e criminalizzare il sano naturale egoismo dei sudditi, cioè della maggioranza degli esemplari della specie Homo Sapiens e lasciare la possibilità di esprimerlo soltanto ad una piccolissima minoranza di individui.

Il cristianesimo è il presupposto di ogni società ingiusta, perchè crea una stuazione squilibrata in cui si lascia a pochi ricchi e potenti la possibilità di coltivare il proprio sano e naturale egoismo, precludendola a tutti gli altri perchè "peccaminosa".

L'amore per il prossimo è una geniale invenzione del potere, forgiata sul modello dell'interesse per i genitori nei confronti del cucciolo generato, per creare una società di sudditi, mantenendo gli esemplari adulti della specie in condizione infantile.
Il cristianesimo, con i suoi predicatori di amore, rassegnazione all'ingiustizia e perdono è l'ostacolo più grande alla realizzazione di una società di liberi ed eguali, fondata sulla libertà individuale e l' uguaglianza tra gli uomini,

Il suo intervento contro natura, contro la libertà individuale e contro l'eguaglianza tra gli uomini, consiste nel colpevolizzare e criminalizzare il sano e naturale egoismo della maggioranza per creare e mantenere una società ingiusta, in cui soltanto a pochi è lasciata la possibilità di manifestare il proprio sano e naturale egoismo.

Vediamo come..

Partiamo dicendo che l'egoismo è qualcosa di assolutamente sano e naturale, che appartiene ad ogni essere vivente e quindi ad ogni esemplare della specie Homo Sapiens ed accusare qualcuno di egoismo è contraddittorio e mistificatorio, per motivazioni meramente logiche.

Accusare gli altri di egoismo vuol dire esaltare il proprio egoismo, poichè esso è in realtà semplicemente un modo per costringerli ad occuparsi di se stessi, e quindi del proprio egosimo, colpevolizzando quello degli altri, per impedirgli di esprimerlo.

Inventare un inesistente "amore per il prossimo" per poi colpevolizzare l'altro, sanamente e naturalmente egoista, e costringerlo ad occuparsi di se stessi è in realtà la forma più estrema, assoluta e radicale assunta dall'egoismo.

Cosa vuole in fondo uno che si rivolge ad un altro dicendo:

"Tu sei egoista..Pensi solo a te stesso e non ti occupi di me" ?

Vuole appunto che smetta di occuparsi di se stesso e cominci a pensare a lui.

Il massimo dell' egoismo.

La forma estrema assunta dall'egoismo,la più pericolosa, la più morbosa, la più subdola.

La risposta più sana e naturale all'affermazione:

"Tu sei egoista..Pensi solo a te stesso e non ti occupi di me"

e cioè:

"Certamente. Come te. Come tutti.".

sarebbe l'unica possibile in un pianeta Terra occupato soltanto da esemplari sani della specie Homo Sapiens, sanamente e naturalmente guidati dal proprio istinto di sopravvivenza, che si occupano sanamente, naturalmente e d egoisticamente di se stessi.

La risposta più sana e naturale all'affermazione:

"Tu sei egoista..Pensi solo a te stesso e non ti occupi di me"

e cioè:

"Certamente. Come te. Come tutti.".

sarebbe l'unica possibile in un pianeta Terra in cui non fosse apparso il pericolooso delirio contro natura chiamato "cristianesimo".

Dove invece è apparsa e si è diffusa da secoli la weltanschauung contro natura chiamata "cristianesimo", che criminalizza e colpevolizza il sano e naturale egoismo dopo aver inventato strumenti micidiali come "amore per il prossimo" "peccato originale", "peccati vari", "colpe e sensi di colpa", accade invece qualcosa di assurdo.

Accade che chi ha subito, fin da piccolo, gli effetti di questo subdolo, lento ed inesorabile lavoro di alienazione degli individui dal proprio corpo e dalla propria vita, dal proprio sano e naturale egosimo, si senta in colpa, si giustifichi e si scusi, promettendo un subitaneo mutamento, davanti a chi se ne esce con una frase tipo: "Tu sei egoista..Pensi solo a te stesso e non ti occupi di me".

In questo modo il cristianesimo aliena gli esemplari della specie Homo Sapiens dal proprio corpo e dalla propria vita, rappresentando il sano e naturale istinto di sopravvivenza, il sano e naturale egoismo, come qualcosa di malato, innaturale e, soprattutto, peccaminoso.

Il risultato ottenuto è che gli individui, provati del loor sano egoismo e della loro sana aggressività, non si occupano più direttamente della propria vita, non reagiscono e non rispondono più in modo sano e naturale a chi attacca il loro sano e naturale egoismo, a chi attacca i loro legittimi diritti individuali, sopraffacendoli col loro egoismo smoderato ed illimitato, perchè considera quella reazione peccaminosa.

Uno strumento possente di controllo dei sudditi da parte del potere, soprattutto perchè accompagnato da altri deliri tipo:

"La giustizia non è di questa Terra",

"Bisogna rassegnarsi e perdonare",

"Dopo la morte un vecchietto con la barba bianca

punirà i ricchi e potenti ingiusti

e premierà i poveri sudditi giusti".

LA SOCIETA' UMANA, IN QUESTO MODO, NON E' PIU' L'EQUILIBRIO FINALE DI UNA SANA E NATURALE CONTRAPPOSIZIONE DI EGOISMI, IN CUI OGNI INDIVIDUO CURA E COLTIVA IL SUO, CERCANDO UN EQUILIBRIO CON QUELLO DEGLI ALTRI, MA UNA REALTA' DEL TUTTO SQUILIBRATA IN CUI A POCHI RICCHI E POTENTI VIENE LASCIATA LA POSSIBILITA' DI COLTIVARE IL PROPRIO SANO E NATURALE EGOISMO, MENTRE QUELLA POSSIBILITA' VIENE INVECE PRECLUSA A TUTTI GLI ALTRI.

Ai sudditi non è consentito esprimere il proprio sano e naturale egoismo, difendere i propri legittimi diritti, combattere per difenderli, esprimere a loro volta il loro sano e naturale egoismo, perchè gli si è fato credere che in tutto questo c'è qualcosa di "peccaminoso".

Ai sudditi non resta che attendere che ricchi e potenti si occupino poi di loro, cosa che prima o poi forse faranno "in nome dell'amore", come "buoni padri" che si occupano amorevolmente dei loro figli.

Per concludere in questa visione della società umana non ci sono esemplari adulti della specie uguali tra loro, con gli stessi diritti e gli stessi doveri, ma "padri" e "figli", cioè potenti a cui vengono riconosicute le preogative ed i diritti naturali di esempalri adulti, e sudditi mantenuti in condizione infantile, a cui non resta che attendere che i potenti - padri si occupino di loro.

L' epilogo finale, coerente ed inevitabile, di una idelogia contro natura come il cristianesimo che inventa l'amore per il prossimo, cioè un presunto interesse di ogni esemplare adulto della specie per tutti gli altri, forgiandolo sull'unico interesse reale di un esemplare della specie per un altro, cioè quello del genitore per il cucciolo generato.

Sostituendolo al RISPETTO TRA LIBERI ED EGUALI, cioè al confrontarsi liberamente dki esemplari adulti della specie liberamente e sanamente egoisti, che trovano un equilibrio partendo da quel sano e naturale egosimo, che appartiene a tutti.

mercoledì 6 luglio 2011

Una Emma Marcegaglia sempre più volitiva, virile, testosteronica, ferrigna e financo grifagna esalta i costruttori della centrale di Fukushima








"I costruttori della centrale di Fukushima sono gli uomini del progresso,

quelli che hanno capito l'importanza

delle infrastrutture, delle centrali nucleari e della TAV"

ha affermato la volitiva, virile, testosteronica, ferrigna e financo grifagna

presidente della Confindustria,

supportata dalla standing ovation di tutti i membri.

"La maggioranza silenziosa del Paese,

quella che non grida e non fa rumore, è con noi

e con i costruttori della centrale di Fukushima,

per la costruzione di nuove infrastrutture,

di nuove centrali nucleari e della TAV"

ha aggiunto la volitiva, virile, testosteronica, ferrigna e financo grifagna

presidente della Confindustria,

mandando in brodo di giuggiole tutti i membri dell'associazione,

che avevano già l'acquolina in bocca pensando agli appalti miliardari.

"A quella minoranza rumorosa di disfattisti e nemici del progresso

che ricordano che la centrale di Fukushma è crollata

provocando danni all'ambiente che dureranno secoli,

dico, anzi urlo,

sostenuta dalla maggioranza silenziosa degli italiani,

che sono, come me, per il progresso, per le infrastrutture,

per le centrali nucleari e per la TAV:

MEGLIO MORIRE TUTTI SUBITO STANDO DALLA PARTE DEL PROGRESSO

CHE VIVERE QUALCHE ANNO IN PIU' RISTAGNANDO

IN CONDIZIONI DI VITA ANTICHE ED ANCESTRALI""

ha concluso la volitiva, virile, testosteronica, ferrigna e financo grifagna Emma,

amata, adorata e a sto punto financo penetrata da tutti i membri della Confindustria,

esaltati ed eccitati dalle sue parole,

presi dal desiderio di possederla carnalmente

e da Lei accolti con fermezza e soddisfazione,

allo scopo di stabilizzare e rinsaldare i legami

all'interno dell'associazione degli industriali.

Silvietto combina un'altra marachella, ma gli italiani lo perdonano, perchè chi perdona sarà perdonato, per essere poi perdonati,






Benedetto Silvietto ne hai combinata unìaltra delle tue !!

Ma che combini ?

Vai ad infilare il Lodo Mondadori nella Finanziaria

per evitare di pagare ?

Cosa pensi che gli italiani non se ne accorgano ?

Ma certo che ce ne accorgono !

Se ne accorgono e ti perdonano

ed anzi le tue marachelle ti rendono più umano e più simpatico.

Gli italiani ti perdonano

perchè sanno che solo chi perdona sarà perdonato,

e prima o poi toccherà anche a loro di dogver essere perdonati,

così ognuno può continuare a fare 'mpò come cazzo se pare !

Ti perdonano sostenuti dal Grande Padre Dio,

che si sa fissa regole, limiti e peccati terribili,

ma ppoi perdona sempre tutti,

ed è stato inventato così proprio per quello.

Ti perdonano amati dalla Grande Madre Italia,

nel cui utero tutti continuano a vivere,

come bambini mai cresciuti,

nutriti ed accuditi,

senza alcuna responsabilità.

EVVIVA La GRANE MADRE ITALIA

EVVIVA IL GRANDE PADRE DIO !

EVVIVA SILVIO !!

EVVIVA GLI ITALIANI !!

ALLELUJA ALLELUJA !!

venerdì 17 giugno 2011

L’ amore per il prossimo cristiano e la fratellanza massonica sono invenzioni del potere


L’ amore per il prossimo cristiano e la fratellanza massonica sono invenzioni del potere, usate come specchietti per le allodole per mantenere l’ingiustizia, la sopraffazione e lo sfruttamento dell’ uomo sull’uomo.

L’ amore per il prossimo dei cristiani è una realtà inesistente in natura, poichè non esiste in natura alcun interesse reale, di tipo altruistico, di un esemplare adulto di una specie vivente per gli altri esemplari adulti della stesa specie vivente.

Gli unici interessi reali esistenti in natura di un esemplare della specie per un altro esemplare della specie sono di natura assolutamente egoistica, finalizzati alla permanenza del proprio corredo genetico:

1) L’interesse del maschio adulto per la femmina adulta e della femmina adulta per il maschio adulto, finalizzati all’accoppiamento ed alla riproduzione

2) L’ interesse del maschio e della femmina adulti per il cucciolo generato, finalizzato ad aumentare le probabilità della sua sopravvivenza, e, con essa, della permanenza del proprio corredo genetico sulla Terra.

Non esiste pertanto in natura alcuna realtà che possa essere definita “amore per il prossimo”, così come non esiste alcuna realtà che possa essere definita “fratellanza tra gli uomini”.

Ne consegue che la “fratellanza” copiata dall’ amore per il prossimo inventato dal cristianesimo è il punto debole della triade illuministica “Libertè Egalitè Fraternitè”.

Non esiste in realtà alcun amore per il prossimo ed alcuna fratellanza tra gli uomini.

L’ amore per il prossimo e la fratellanza sono invenzioni del potere.

L’ invenzione dell’amore per il prossimo e della fraternità sono soltanto degli specchietti per le allodole usati dal potere per mantenere l’ingiustizia, la sopraffazione e lo sfruttamento dell’ uomo sull’uomo.



La maggior parte degli esemplari della specie Homo Sapiens ha raggiunto la consapevolezza che non esiste in natura alcun interesse reale di un esemplare adulto della specie Homo Sapiens nei confronti di un altro esemplare adulto della specie Homo Sapiens, cosi’ come non esiste in natura alcun interesse del genere in alcuna altra specie vivente.

La maggior parte degli esemplari della specie Homo Sapiens ha raggiunto la consapevolezza che In realtà il cosiddetto “amore per il prossimo” cristiano e la cosiddetta”fratellanza” massonica sono concetti inventati per controllare gli esemplari adulti della specie Homo Sapiens mantenendoli in condizione infantile.

QUESTA CONSAPEVOLEZZA RENDE DEL TUTTO INUTILIZZABILI IL CRISTIANESIMO E LA MASSONERIA COME FONDAMENTO DELLA SOCIETA’ UMANA.

E’ necessario costruire una società umana fondata su una visone consapevole degli esemplari della specie Homo Sapiens e che abbia dei fondamenti più concreti e più solidi.

Stiamo assistendo alla fine, necessaria ed inevitabile, di società umane costruite su ideologie e religioni fondate su una visione delirante degli esemplari della specie Homo Sapiens, come il cristianesimo ed il comunismo.

Seguirà l’avvento, altrettanto necessario ed inevitabile, di un’organizzazione della società umana fondata su una visione consapevole degli esemplari della specie Homo Sapiens.

La consapevolezza della realtà è la chiave di questo passaggio.

LA CONSAPEVOLEZZA DELLA REALTA’ E’ SEMPRE RIVOLUZIONARIA

LA CONSAPEVOLEZZA DELLA REALTA’ E’ IL FONDAMENTO DI OGNI RIVOLUZIONE

La consapevolezza fondamentale è che non esiste in natura alcun interesse reale di un esemplare adulto della specie Homo Sapiens nei confronti di un altro esemplare adulto della specie Homo Sapiens, cosi’ come non esiste in natura alcun interesse del genere in alcuna altra specie vivente.

In realtà il cosiddetto “amore per il prossimo” cristiano o la cosiddetta “fratellanza” massonica sono concetti inventati per controllare gli esemplari adulti della specie Homo Sapiens mantenendoli in condizione infantile, che funzionano in questo modo.


Si prende l’interesse dell’esemplare adulto per il cucciolo generato, che è quello si un interesse reale, ma di natura assolutamente egoistica perchè finalizzato alal permanenza del proprio corredo genetico sulla Terra, e si inventa che un interesse simile esiste da parte di ogni esemplare adulto verso tutti gli altri esemplari adulti.

Il passo successivo è quello di innestare nei cervelli dei cuccioli di Homo Sapiens, fin dalla più tenera età i due concetti di “amore per il prossimo” e “fratellanza” allo scopo di convincerli che esista realmente un interesse reale di ogni esemplare adulto per tutti gli altri.

LO SCOPO DI QUESTO PROCESSO EDUCATIVO E’ QUELLO DI CREARE UNA RETE DI CONTROLLI RECIPROCI TRA GLI INDIVIDUI, E, SOPRATTUTTO, DEL POTERE VERSO GLI INDIVIDUI.

UN POTERE CHE SI PONE VERSO GLI INDIVIDUI SOTTOMESSI, I SUDDITI, COME UN ADULTO VERSO IL CUCCIOLO, OSTENTANDO AMORE ED INTERESSE PER LORO, ALLO SCOPO DI MANTENERLI NELLA CONDIZIONE INFANTILE E CONTROLLARLI MEGLIO.

La realtà delle cose si sta però imponendo e la maggior parte degli esemplari della specie Homo Sapiens è ormai in grado di valutare individualmente e di giungere alla consapevolezza che non esiste in realtà nè una cosa chiamata “amore per il prossimo” nè una cosa chiamata “fratellanza”

LA MAGGIOR PARTE DEGLI ESEMPLARI DELLASPECIE HOMO SAPIENS E’ ORMAI CONSAPEVOLE CHE NON ESISTE ALCUN INTERESSE REALE DI UN ESEMPLARE ADULTO DELLA SPECIE NEI CONFRONTI DI UN ALTRO ESEMPLARE ADULTO DELLA SPECIE.

La conseguenza è che il cosiddetto “amore per il prossimo” cristiano e la cosiddetta “fratellanza” massonica non sono più uno strumento utile a fondare e tenere in piedi la società umana.

E’ dunque necessario trovare dei fondamenti più concreti e più solidi su cui fondare e costruire la convivenza civile e la società umana.

L’unica alternativa possibile è quella di fondarla e costruirla su basi reali, concrete e solide, sosituendo la parola GIUSTIZIA alla parola FRATERNITA’ nella tradizionale triade illuministica e massonica.

LIBERTA’ UGUAGLIANZA GIUSTIZIA.

L’unica realtà che esiste è l’individuo.

Ogni individuo nasce libero (LIBERTA’)

L’unica limitazione alla sua libertà, all’interno della società umana, è la libertà dell’altro.

La limitazione della libertà dell’individuo va realizzata su un contratto sociale che si fondi sul principio di uguaglianza (UGUAGLIANZA).

Il principio di uguaglianza va concretizzato e realizzato in un diritto positivo fondato sulla legge uguale per tutti, attuato quotidianamente, concretamente e rigorosamente, in modo uguale per tutti, su tutti gli individui (GIUSTIZIA).

Nel verbo “possedere” la spiegazione del fondamento di ogni comunità fondata su un dogma


L’invenzione della “comunità” è fondata sulla paura della libertà dell’altro,considerata come un pericolo, allo scopo di “possedere l’altro”, usando il cosiddetto “amore”, cioè un presunto interesse di ogni esemplare della specie Homo Sapiens per tutti gli altri, in realtà inesistente in natura ed inventato per quello scopo.

Scrive la comunitaria Angelarita nel suo blog: “ lo sciocco parla di ciò che sa. il saggio sa di cui parla. l’egoista contempla ciò che possiede, chi ama possiede ciò che contempla”.

Senza prendere in considerazione l’intero delirio, del tutto privo di significato, soffermatevi sul’accostamento tra i verbi “contemplare” e “possedere”.

La contemplazione del Dogma, la Fede che regge ogni comunità, la Vera Verità è in realtà il presupposto fondante, un vero e proprio strumento per giustificare il possesso dell’altro e per possedere gli altri. quelli che “pretendono” di essere liberi, di vivere al di fuori della comunità, inserendoli a forza nella comunità.

Al di sotto di tutto questo c’è la paura della libertà dell’altro, della sua capacità di pensare, di avere la consapevolezza della realtà, che angoscia, e della sua capacità di vivere libero, che angoscia pur essa, perchè la libertà dell’altro è considerata dai comunitari come un vero e proprio pericolo per la loro vita.

Il presupposto fondante di questa weltanschauung, o per meglio dire il delirio fondante è: “Io contemplo la Verità, io possiedo la Verità, che mi arriva da qualcosa di Alto e Superiore”.

In questo modo si pone la Verità Contemplata. il fondamento della comunità, al di fuori della possibilità di critica, giungendo fino a criminalizzare come sacrilego o ad appellare come sciocco chi non si adegua a quella Verità e non si associa a quella comunità.

Un vero e proprio delirio, cioè la certezza di possedere la Vera Verità e di contemplarla, che è in realtà il fondamento di ogni strumento di persuasione dell’altro, portato avanti in modo più o meno violento, per giungere allo sgretolamento delle sue false certezze (come direbbe Socrate, l’inventore del plagio) per poi portargli le Vere Verità (naturalmente quelle di Socrate o del contemplatore della Vera Verità di turno).

Riassumendo la sequenza di azioni finalizzata al controllo dell’altro è:

1) Invenzione del Dogma Fondante, proveniente da qualcosa di Alto e Superiore, dunque intangibile

2) Contemplazione del Dogma da parte degli adepti

3) Costruzione della Comunità sul Dogma

4) Criminalizzazione o derisione di chi non possiede il Dogma

5) Sgretolamento delle sue false certezze

6) Trasmissione delle Vere Verità

7) Reinserimento nella Comunità

8) Controllo dell’altro

mercoledì 15 giugno 2011

La Terra non appartiene all’uomo, bensì è l’uomo che appartiene alla Terra

Come potete acquistare o vendere il cielo, il calore della terra?

L’idea ci sembra strana.

Se noi non possediamo la freschezza dell’aria,

lo scintillio dell’acqua sotto il sole

come e’ che voi potete acquistarli?

Ogni parco di questa terra e’ sacro per il mio popolo.

Ogni lucente ago di pino, ogni riva sabbiosa,

ogni lembo di bruma dei boschi ombrosi,

ogni radura ogni ronzio di insetti

e’ sacro nel ricordo e nell’esperienza del mio popolo.

La linfa che cola negli alberi porta con se’ il ricordo dell’uomo rosso.

Noi siamo una parte della terra, e la terra fa parte di noi.

I fiori profumati sono i nostri fratelli,

il cavallo, la grande aquila sono i nostri fratelli,

la cresta rocciosa, il verde dei prati, il calore dei pony e l’uomo

appartengono tutti alla stessa famiglia.

Quest’acqua scintillante che scorre nei torrenti e nei fiumi

non e’ solamente acqua,

per noi e’ qualcosa di immensamente significativo:

e’ il sangue dei nostri padri.

I fiumi sono nostri fratelli, ci dissetano quando abbiamo sete.

I fiumi sostengono le nostre canoe, sfamano i nostri figli.

Se vi vendiamo le nostre terre, voi dovrete ricordarvi, e insegnarlo ai vostri figli

che i fiumi sono i nostri e i vostri fratelli

e dovrete dimostrare per fiumi lo stesso affetto che dimostrerete ad un fratello.

Sappiamo che l’uomo bianco non comprende i nostri costumi.

Per lui una parte di terra e’ uguale all’altra,

perche’ e’ come uno straniero che arriva di notte

e alloggia nel posto che piu’ gli conviene.

La terra non e’ suo fratello, anzi e’ suo nemico

e quando l’ha conquistata va oltre, piu’ lontano.

Tratta sua madre, la terra, e suo fratello, il cielo,

come se fossero semplicemente delle cose da acquistare, prendere e vendere

come si fa con i montoni o con le pietre preziose.

Il suo appetito divorera’ tutta la terra e a lui non restera’ che il deserto.

Non esiste un posto accessibile nelle citta’ dell’uomo bianco.

Non esiste un posto per vedere le foglie e i fiori sbocciare in primavera,

o ascoltare il fruscio delle ali di un insetto.

Ma forse e’ perche’ io sono un selvaggio e non posso capire.

Il baccano sembra insultare le orecchie.

E quale interesse puo’ avere l’uomo a vivere

senza ascoltare il rumore delle capre che succhiano l’erba

o il chiacchierio delle rane, la notte, attorno ad uno stagno?

Io sono un uomo rosso e non capisco.

L’indiano preferisce il dolce suono del vento

che slanciandosi come una freccia accarezza la faccia dello stagno,

e preferisce l’odore del vento bagnato dalla pioggia mattutina,

o profumato dal pino pieno di pigne.

L’aria e’ preziosa per l’uomo rosso,

giacche’ tutte le cose respirano con la stessa aria:

le bestie, gli alberi, gli uomini tutti respirano la stesa aria.

L’uomo bianco non sembra far caso all’aria che respira.

Come un uomo che impiega parecchi giorni a morire resta insensibile alle punture.

Ma se noi vendiamo le nostre terre,

voi dovrete ricordare che l’aria per noi e’ preziosa,

che l’aria divide il suo spirito con tutti quelli che fa vivere.

Il vento che ha dato il primo alito al Nostro Grande Padre

e’ lo stesso che ha raccolto il suo ultimo respiro.

E se noi vi vendiamo le nostre terre voi dovrete guardarle in modo diverso,

tenerle per sacre e considerarle un posto in cui anche l’uomo bianco

possa andare a gustare il vento reso dolce dai fiori del prato.

Considereremo l’offerta di acquistare le nostre terre.

Ma se decidiamo di accettare la proposta io porro’ una condizione:

l’uomo bianco dovra’ rispettare le bestie che vivono su questa terra

come se fossero suoi fratelli.

Che cos’e’ l’uomo senza le bestie?

Se tutte le bestie sparissero, l’uomo morirebbe

di una grande solitudine nello spirito.

Poiche’ cio’ che accade alle bestie prima o poi accade anche all’ uomo.

Tutte le cose sono legate tra loro.

Dovrete insegnare ai vostri figli che il suolo che essi calpestano

e’ fatto dalle ceneri dei nostri padri.

Affinche’ i vostri figli rispettino questa terra,

dite loro che essa e’ arricchita dalle vite della nostra gente.

Insegnate ai vostri figli quello che noi abbiamo insegnato ai nostri:

la terra e’ la madre di tutti noi.

Tutto cio’ che di buono arriva dalla terra arriva anche ai figli della terra.

Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su se stessi.

Noi almeno sappiamo questo:

la terra non appartiene all’uomo, bensi’ e’ l’uomo che appartiene alla terra.

Questo noi lo sappiamo.

Tutte le cose sono legate fra loro

come il sangue che unisce i membri della stessa famiglia.

Tutte le cose sono legate fra loro.

Tutto cio’ che si fa per la terra lo si fa per i suoi figli.

Non e’ l’uomo che ha tessuto le trame della vita: egli ne e’ soltanto un filo.

Tutto cio’ che egli fa alla trama lo fa a se stesso.

Questa terra per lui e’ preziosa.

Dov’e’ finito il bosco? E’ scomparso.

Dov’e’ finita l’aquila? E’ scomparsa.

E’ la fine della vita e l’inizio della sopravvivenza”.

Il senso della vita è la vita. Il senso della vita è vivere.

Il senso della vita è la vita.

Il senso della vita è vivere.

Lo scopo della vita è la vita.

Lo scopo della vita è vivere.

Non esiste alcun senso della vita al di fuori della vita stessa.

Non esiste alcuno scopo della vita al di fuori della vita stessa.

C'è più verità nel corpo che in tutte le religioni e le filosofie della Terra.

Vivi in sintonia col tuo corpo.

Vivi in sintonia con la vita.

Noi siamo una parte della Terra e la Terra fa parte di noi.

Tutto cio' che si fa per la Terra lo si fa per i suoi figli.

Tutta la vita è sacra.

Tratta tutti gli esseri viventi con rispetto.

Prendi dalla Terra solo ciò che ti è necessario.

Ringrazia per ogni giorno nuovo.

Dì sempre la verità.

Segui sempre i ritmi della natura.

Alzati e ritirati con il sole.

Giosci del viaggio della vita.

Tutti i partiti sono creati, finanziati e propagandati da quel 5% di individui che ha in mano tutta la ricchezza

Tutti i partiti sono creati

da quel 5% di individui che ha in mano tutta la ricchezza.

Tutti i partiti sono finanziati

da quel 5% di individui che ha in mano tutta la ricchezza.

Tutti i partiti sono propagandati

da quel 5% di individui che ha in mano tutta la ricchezza,

sui mass media di proprietà

di quel 5% di individui che ha in mano tutta la ricchezza.

Tutti i partiti rappresentano gli interessi

di quel 5% di individui che ha in mano tutta la ricchezza.

Tutti i partiti difendono gli interessi

di quel 5% di individui che ha in mano tutta la ricchezza.

Tutti i partiti governano per tutelare gli interessi

di quel 5% di individui che ha in mano tutta la ricchezza.

La democrazia è impossibile

con questi partiti.

La democrazia è impossibile

continuando a votare questi partiti.

La sovranità popolare è impossibile

con questi partiti.

La sovranità popolare è impossibile

continuando a votare questi partiti.

Un governo che rappresenti gli interessi dei cittadini è impossibile

con questi partiti.

Un governo che rappresenti gli interessi dei cittadini è impossibile

continuando a votare questi partiti.

PER TORNARE ALLA DEMOCRAZIA,

PER TORNARE ALLA SOVRANITA’ POPOLARE.

PER AVERE UN GOVERNO CHE RAPPRESENTI I CITTADINI

BISOGNA INNANZI TUTTO SPAZZARE VIA QUESTI PARTITI.

POI CREARE MOVIMENTI

SOTTO IL CONTROLLO DEI CITTADINI

FORMATI DA INDIVIDUI

CHE SIANO COSTANTEMENTE CONTROLLABILI DAI CITTADINI.

CHE RAPPRESENTINO GLI INTERESSI DEI CITTADINI,

E CHE GOVERNINO PER DIFENDERE GLI INTERESSI DEI CITTADINI

1) Ridurre i consumi 2) Chiudere conti bancari 3) Non sottoscrivere fidi e mutui




1) Ridurre i consumi

2) Chiudere conti bancari

3) Non sottoscrivere fidi e mutui

4) Non votare per i partiti che rappresentano la società della produzione, del consumo e dell’usura

Viene giù tutto in qualche mese.

La modernità.

Il pensiero dualistico

della tradizione platonico – giudaico – cristiana

che l’ ha generata.

La specie Homo Sapiens

tornerà ad essere parte della natura,

natura nella natura

e si riapproprierà

del proprio corpo e della propria vita.

Si spezzerà il circolo vizioso,

generato dal pensiero dualistico,

che ha provocato

la separazione della specie Homo Sapiens

dalla natura, dal corpo e dalla vita

e l’alienazione della specie Homo Sapiens

dal proprio corpo e dalla propria vita,

e che la sta portando

a distruggere la vita sul pianeta Terra.



La “modernità” è la realizzazione finale del pensiero dualistico di tradizione platonico – giudaico – cristiana che per cancellare l’idea della morte ha staccato l’essere umano dal suo corpo e dalla natura ed ha oggettivato il corpo e la natura.

La modernità è la realizzazione finale del pensiero dualistico della tradizione platonico – giudaico – cristiana che per cancellare l’idea della morte ha staccato l’essere umano dal suo corpo e dalla natura ed ha oggettivato il corpo e la natura.
La modernità su questo presupposto delirante ha costruito un modo di pensare in cui la realtà e la natura finiscono per essere qualcosa di estraneo all’uomo.

La modernità ha costruito una società ed un sistema di vita che hanno alienato l’esemplare della specie Homo Sapiens dal suo corpo e dalla sua vita.
La materia, il corpo, la natura divengono un oggetto da analizzare, da controllare, da gestire, di cui l’essere umano può fare ciò che vuole, fino a devastarle a suo uso e consumo.

La natura diviene una materia da forgiare da parte di un Uomo portatore di Anima, quindi diverso dagli altri esseri viventi, concepito in modo delirante non più come natura nella natura, parte nella natura, ma come qualcosa di esterno alla natura, incaricato di trasformarla a sua immagine e somiglianza.

Valutare la modernità da un punto di vista animale e terreno vuol dire rendersi conto che essa ha prodotto una società, un pianeta Terra ed un modo di vivere non a misura d’uomo, non in sintonia con la vita e con la natura.

La modernità ha costruito una società, un pianeta Terra ed un modo di vivere che rende impossibile la vita agli esemplari della specie Homo Sapiens ed alle altre specie viventi. partendo da un pensiero delirante, del tutto staccato dal corpo e dalla vita; il pensiero dualistico della tradizione platonico – giudaico – cristiana.

LA MODERNITA, ESPRESSIONE DEL PENSIERO DUALISTICO, CON TUTTA LA SUA PACCOTTIGLIA DI DIO, ANIMA, BENE E MALE, ET CETERAS, ALIENA GLI ESEMPLARI DELLA SPECIE HOMO SAPIENS DAL PROPRIO CORPO E DALLA PROPRIA VITA.

CAPIRE LA VERA REALTA’ DELLA MODERNITA’ E SUPERARE L’ IDEA DI MODERNITA’ COME VALORE E’ PERTANTO INDISPENSABILE PER RIAPPROPRIARSI DEL PROPRIO CORPO E DELLA PROPRIA VITA, PER TORNARE A VIVERE IN MODO NATURALE, NELLA NATURA, COME PARTE DELLA NATURA.

martedì 14 giugno 2011

Il paese dei bugiardi di Gianni Rodari




Il paese dei bugiardi

Gianni Rodari

http://www.youtube.com/watch?v=4m5Q_QK6ooc

C’era una volta, là
dalle parti di Chissà,
il paese dei bugiardi.
In quel paese nessuno
diceva la verità,
non chiamavano col suo nome
nemmeno la cicoria:
la bugia era obbligatoria.
Quando spuntava il sole
c’era subito una pronto
a dire: “Che bel tramonto!”
Di sera, se la luna
faceva più chiaro
di un faro,
si lagnava la gente:
“Ohibò, che notte bruna,
non ci si vede niente”.
Se ridevi ti compativano:
“Poveraccio, peccato,
che gli sarà mai capitato
di male?”
Se piangevi: “Che tipo originale,
sempre allegro, sempre in festa.
Deve avere i milioni nella testa”.
Chiamavano acqua il vino,
seggiola il tavolino
e tutte le parole
le rovesciavano per benino.
Fare diverso non era permesso,
ma c’erano tanto abituati
che si capivano lo stesso.
Un giorno in quel paese
capitò un povero ometto
che il codice dei bugiardi
non l’aveva mai letto,
e senza tanti riguardi
se ne andava intorno
chiamando giorno il giorno
e pera la pera,
e non diceva una parola
che non fosse vera.
Dall’oggi al domani
lo fecero pigliare
dall’acchiappacani
e chiudere al manicomio.
“E’ matto da legare:
dice sempre la verità”.
“Ma no, ma via, ma và …”
“Parola d’onore:
è un caso interessante,
verranno da distante
cinquecento e un professore
per studiargli il cervello …”
La strana malattia
fu descritta in trentatre puntate
sulla “Gazzetta della bugia”.
Infine per contentare
la curiosità
popolare
l’Uomo-che-diceva-la-verità
fu esposto a pagamento
nel “giardino zoo-illogico”
(anche quel nome avevano rovesciato …)
in una gabbia di cemento armato.
Figurarsi la ressa.
Ma questo non interessa.
Cosa più sbalorditiva,
la malattia si rivelò infettiva,
e un po’ alla volta in tutta la città
si diffuse il bacillo
della verità.
Dottori, poliziotti, autorità
tentarono il possibile
per frenare l’epidemia.
Macché, niente da fare.
Dal più vecchio al più piccolino
la gente ormai diceva
pane al pane, vino al vino,
bianco al bianco, nero al nero:
liberò il prigioniero,
lo elesse presidente,
e chi non mi crede
non ha capito niente.

Viva l'Italia liberata dai partiti !




Tutti i partiti

sono creati, finanziati e propagandati

da quel 5% che possiede tutta la ricchezza,

per rappresentare gli interessi

di quel 5% che possiede tutta la ricchezza

e per difendere gli interessi

di quel 5% che possiede tutta la ricchezza.

Ne consegue

che l’unico modo per tornare alla democrazia,

alla sovranità popolare,

al governo dei cittadini

che rappresenti l’interesse dei cittadini

è quello di spazzare via i partiti.

lunedì 13 giugno 2011

La modernità è la realizzazione finale del pensiero dualistico della tradizione platonico – giudaico – cristiana





La modernità è la realizzazione finale del pensiero dualistico della tradizione platonico – giudaico – cristiana che per cancellare l’idea della morte ha staccato l’essere umano dal suo corpo e dalla natura ed ha oggettivato il corpo e la natura.

La modernità su questo presupposto delirante ha costruito un modo di pensare in cui la realtà e la natura finiscono per essere qualcosa di estraneo all’uomo.

La modernità ha costruito una società ed un sistema di vita che hanno alienato l’esemplare della specie Homo Sapiens dal suo corpo e dalla sua vita.

La materia, il corpo, la natura divengono un oggetto da analizzare, da controllare, da gestire, di cui l’essere umano può fare ciò che vuole, fino a devastarle a suo uso e consumo.

La natura diviene una materia da forgiare da parte di un Uomo portatore di Anima, quindi diverso dagli altri esseri viventi, concepito in modo delirante non più come natura nella natura, parte nella natura, ma come qualcosa di esterno alla natura, incaricato di trasformarla a sua immagine e somiglianza.

Valutare la modernità da un punto di vista animale e terreno vuol dire rendersi conto che essa ha prodotto una società, un pianeta Terra ed un modo di vivere non a misura d’uomo, non in sintonia con la vita e con la natura.

La modernità ha costruito una società, un pianeta Terra ed un modo di vivere che rende impossibile la vita agli esemplari della specie Homo Sapiens ed alle altre specie viventi. partendo da un pensiero delirante, del tutto staccato dal corpo e dalla vita; il pensiero dualistico della tradizione platonico – giudaico – cristiana.

LA MODERNITA, ESPRESSIONE DEL PENSIERO DUALISTICO, CON TUTTA LA SUA PACCOTTIGLIA DI DIO, ANIMA, BENE E MALE, ET CETERAS, ALIENA GLI ESEMPLARI DELLA SPECIE HOMO SAPIENS DAL PROPRIO CORPO E DALLA PROPRIA VITA.

CAPIRE LA VERA REALTA’ DELLA MODERNITA’ E SUPERARE L’ IDEA DI MODERNITA’ COME VALORE E’ PERTANTO INDISPENSABILE PER RIAPPROPRIARSI DEL PROPRIO CORPO E DELLA PROPRIA VITA, PER TORNARE A VIVERE IN MODO NATURALE, NELLA NATURA, COME PARTE DELLA NATURA.

domenica 12 giugno 2011

Ad ogni modo, quanto a me, sia chiaro: darei l’intera Montedison per una lucciola




Pier Paolo Pasolini

La saggistica

Scritti corsari

1975

Il vuoto del potere

ovvero

L’articolo delle lucciole

di Pier Paolo Pasolini

dal “Corriere della sera” del 1° febbraio 1975

La distinzione tra fascismo aggettivo e fascismo sostantivo risale niente meno che al giornale “Il Politecnico”, cioè all’immediato dopoguerra…

Così comincia un intervento di Franco Fortini sul fascismo (“L’Europeo, 26-12-1974): intervento che, come si dice, io sottoscrivo tutto, e pienamente.

Non posso però sottoscrivere il tendenzioso esordio.

Infatti la distinzione tra “fascismi” fatta sul “Politecnico” non è né pertinente né attuale. Essa poteva valere ancora fino a circa una decina di anni fa: quando il regime democristiano era ancora la pura e semplice continuazione del regime fascista.

Ma una decina di anni fa, è successo “qualcosa”.

“Qualcosa” che non c’era e non era prevedibile non solo ai tempi del “Politecnico”, ma nemmeno un anno prima che accadesse (o addirittura, come vedremo, mentre accadeva).

Il confronto reale tra “fascismi” non può essere dunque “cronologicamente”, tra il fascismo fascista e il fascismo democristiano: ma tra il fascismo fascista e il fascismo radicalmente, totalmente, imprevedibilmente nuovo che è nato da quel “qualcosa” che è successo una decina di anni fa.

Poiché sono uno scrittore, e scrivo in polemica, o almeno discuto, con altri scrittori, mi si lasci dare una definizione di carattere poetico-letterario di quel fenomeno che è successo in Italia una decina di anni fa. Ciò servirà a semplificare e ad abbreviare il nostro discorso (e probabilmente a capirlo anche meglio).

Nei primi anni sessanta, a causa dell’inquinamento dell’aria, e, soprattutto, in campagna, a causa dell’inquinamento dell’acqua (gli azzurri fiumi e le rogge trasparenti) sono cominciate a scomparire le lucciole. Il fenomeno è stato fulmineo e folgorante. Dopo pochi anni le lucciole non c’erano più. (Sono ora un ricordo, abbastanza straziante, del passato: e un uomo anziano che abbia un tale ricordo, non può riconoscere nei nuovi giovani se stesso giovane, e dunque non può più avere i bei rimpianti di una volta). Quel “qualcosa” che è accaduto una decina di anni fa lo chiamerò dunque “scomparsa delle lucciole”.

Il regime democristiano ha avuto due fasi assolutamente distinte, che non solo non si possono confrontare tra loro, implicandone una certa continuità, ma sono diventate addirittura storicamente incommensurabili.

La prima fase di tale regime (come giustamente hanno sempre insistito a chiamarlo i radicali) è quella che va dalla fine della guerra alla scomparsa delle lucciole.

La seconda fase è quella che va dalla scomparsa delle lucciole a oggi.

Osserviamole una alla volta.

Prima della scomparsa delle lucciole la continuità tra fascismo fascista e fascismo democristiano è completa e assoluta. Taccio su ciò, che a questo proposito, si diceva anche allora, magari appunto nel “Politecnico”: la mancata epurazione, la continuità dei codici, la violenza poliziesca, il disprezzo per la Costituzione. E mi soffermo su ciò che ha poi contato in una coscienza storica retrospettiva. La democrazia che gli antifascisti democristiani opponevano alla dittatura fascista, era spudoratamente formale. Si fondava su una maggioranza assoluta ottenuta attraverso i voti di enormi strati di ceti medi e di enormi masse contadine, gestiti dal Vaticano. Tale gestione del Vaticano era possibile solo se fondata su un regime totalmente repressivo. In tale universo i “valori” che contavano erano gli stessi che per il fascismo: la Chiesa, la Patria, la famiglia, l’obbedienza, la disciplina, l’ordine, il risparmio, la moralità. Tali “valori” (come del resto durante il fascismo) erano “anche reali”: appartenevano cioè alle culture particolari e concrete che costituivano l’Italia arcaicamente agricola e paleoindustriale. Ma nel momento in cui venivano assunti a “valori” nazionali non potevano che perdere ogni realtà, e divenire atroce, stupido, repressivo conformismo di Stato: il conformismo del potere fascista e democristiano. Provincialità, rozzezza e ignoranza sia delle “élites” che, a livello diverso, delle masse, erano uguali sia durante il fascismo sia durante la prima fase del regime democristiano. Paradigmi di questa ignoranza erano il pragmatismo e il formalismo vaticani. Tutto ciò che risulta chiaro e inequivocabilmente oggi, perché allora si nutrivano, da parte degli intellettuali e degli oppositori, insensate speranze. Si sperava che tutto ciò non fosse completamente vero, e che la democrazia formale contasse in fondo qualcosa.

Ora, prima di passare alla seconda fase, dovrò dedicare qualche riga al momento di transizione.

Durante la scomparsa delle lucciole In questo periodo la distinzione tra fascismo e fascismo operata sul “Politecnico” poteva anche funzionare. Infatti sia il grande paese che si stava formando dentro il paese – cioè la massa operaia e contadina organizzata dal PCI – sia gli intellettuali anche più avanzati e critici, non si erano accorti che “le lucciole stavano scomparendo”. Essi erano informati abbastanza bene dalla sociologia (che in quegli anni aveva messo in crisi il metodo dell’analisi marxista): ma erano informazioni ancora non vissute, in sostanza formalistiche. Nessuno poteva sospettare la realtà storica che sarebbe stato l’immediato futuro; né identificare quello che allora si chiamava “benessere” con lo “sviluppo” che avrebbe dovuto realizzare in Italia per la prima volta pienamente il “genocidio” di cui nel “Manifesto” parlava Marx.

Dopo la scomparsa delle lucciole I “valori” nazionalizzati e quindi falsificati del vecchio universo agricolo e paleocapitalistico, di colpo non contano più. Chiesa, patria, famiglia, obbedienza, ordine, risparmio, moralità non contano più. E non servono neanche più in quanto falsi. Essi sopravvivono nel clerico-fascismo emarginato (anche il MSI in sostanza li ripudia). A sostituirli sono i “valori” di un nuovo tipo di civiltà, totalmente “altra” rispetto alla civiltà contadina e paleoindustriale. Questa esperienza è stata fatta già da altri Stati. Ma in Italia essa è del tutto particolare, perché si tratta della prima “unificazione” reale subita dal nostro paese; mentre negli altri paesi essa si sovrappone con una certa logica alla unificazione monarchica e alla ulteriore unificazione della rivoluzione borghese e industriale.

Il trauma italiano del contatto tra l’”arcaicità” pluralistica e il livellamento industriale ha forse un solo precedente: la Germania prima di Hitler. Anche qui i valori delle diverse culture particolaristiche sono stati distrutti dalla violenta omologazione dell’industrializzazione: con la conseguente formazione di quelle enormi masse, non più antiche (contadine, artigiane) e non ancor moderne (borghesi), che hanno costituito il selvaggio, aberrante, imponderabile corpo delle truppe naziste.

In Italia sta succedendo qualcosa di simile: e con ancora maggiore violenza, poiché l’industrializzazione degli anni Settanta costituisce una “mutazione” decisiva anche rispetto a quella tedesca di cinquant’anni fa.

Non siamo più di fronte, come tutti ormai sanno, a “tempi nuovi”, ma a una nuova epoca della storia umana, di quella storia umana le cui scadenze sono millenaristiche.

Era impossibile che gli italiani reagissero peggio di così a tale trauma storico. Essi sono diventati in pochi anni (specie nel centro-sud) un popolo degenerato, ridicolo, mostruoso, criminale. Basta soltanto uscire per strada per capirlo. Ma, naturalmente, per capire i cambiamenti della gente, bisogna amarla. Io, purtroppo, questa gente italiana, l’avevo amata: sia al di fuori degli schemi del potere (anzi, in opposizione disperata a essi), sia al di fuori degli schemi populisti e umanitari. Si trattava di un amore reale, radicato nel mio modo di essere.

Ho visto dunque “coi miei sensi” il comportamento coatto del potere dei consumi ricreare e deformare la coscienza del popolo italiani, fino a una irreversibile degradazione.

Cosa che non era accaduta durante il fascismo fascista, periodo in cui il comportamento era completamente dissociato dalla coscienza. Vanamente il potere “totalitario” iterava e reiterava le sue imposizioni comportamentistiche: la coscienza non ne era implicata. I “modelli” fascisti non erano che maschere, da mettere e levare. Quando il fascismo fascista è caduto, tutto è tornato come prima.

Lo si è visto anche in Portogallo: dopo quarant’anni di fascismo, il popolo portoghese ha celebrato il primo maggio come se l’ultimo lo avesse celebrato l’anno prima.

È ridicolo dunque che Fortini retrodati la distinzione tra fascismo e fascismo al primo dopoguerra: la distinzione tra il fascismo fascista e il fascismo di questa seconda fase del potere democristiano non solo non ha confronti nella nostra storia, ma probabilmente nell’intera storia.

Io tuttavia non scrivo il presente articolo solo per polemizzare su questo punto, benché esso mi stia molto a cuore.

Scrivo il presente articolo in realtà per una ragione molto diversa. Eccola. Tutti i miei lettori si saranno certamente accorti del cambiamento dei potenti democristiani: in pochi mesi, essi sono diventati delle maschere funebri. È vero: essi continuano a sfoderare radiosi sorrisi, di una sincerità incredibile. Nelle loro pupille si raggruma della vera, beata luce di buon umore. Quando non si tratti dell’ammiccante luce dell’arguzia e della furberia. Cosa che agli elettori piace, pare, quanto la piena felicità. Inoltre, i nostri potenti continuano imperterriti i loro sproloqui incomprensibili; in cui galleggiano i “flatus vocis” delle solite promesse stereotipe.

In realtà essi sono appunto delle maschere.

Son certo che, a sollevare quelle maschere, non si troverebbe nemmeno un mucchio d’ossa o di cenere: ci sarebbe il nulla, il vuoto.

La spiegazione è semplice: oggi in realtà in Italia c’è un drammatico vuoto di potere. Ma questo è il punto: non un vuoto di potere legislativo o esecutivo, non un vuoto di potere dirigenziale, né, infine, un vuoto di potere politico in un qualsiasi senso tradizionale. Ma un vuoto di potere in sé.

Come siamo giunti, a questo vuoto?

O, meglio, “come ci sono giunti gli uomini di potere?”.

La spiegazione, ancora, è semplice: gli uomini di potere democristiani sono passati dalla “fase delle lucciole” alla “fase della scomparsa delle lucciole” senza accorgersene.

Per quanto ciò possa sembrare prossimo alla criminalità la loro inconsapevolezza su questo punto è stata assoluta; non hanno sospettato minimamente che il potere, che essi detenevano e gestivano, non stava semplicemente subendo una “normale” evoluzione, ma sta cambiando radicalmente natura.

Essi si sono illusi che nel loro regime tutto sostanzialmente sarebbe stato uguale: che, per esempio, avrebbero potuto contare in eterno sul Vaticano: senza accorgersi che il potere, che essi stessi continuavano a detenere e a gestire, non sapeva più che farsene del Vaticano quale centro di vita contadina, retrograda, povera.

Essi si erano illusi di poter contare in eterno su un esercito nazionalista (come appunto i loro predecessori fascisti): e non vedevano che il potere, che essi stessi continuavano a detenere e a gestire, già manovrava per gettare la base di eserciti nuovi in quanto transnazionali, quasi polizie tecnocratiche.

E lo stesso si dica per la famiglia, costretta, senza soluzione di continuità dai tempi del fascismo, al risparmio, alla moralità: ora il potere dei consumi imponeva a essa cambiamenti radicali nel senso della modernità, fino ad accettare il divorzio, e ormai, potenzialmente, tutto il resto, senza più limiti (o almeno fino ai limiti consentiti dalla permissività del nuovo potere, peggio che totalitario in quanto violentemente totalizzante).

Gli uomini del potere democristiani hanno subito tutto questo, credendo di amministrarselo e soprattutto di manipolarselo.

Non si sono accorti che esso era “altro”: incommensurabile non solo a loro ma a tutta una forma di civiltà.

Come sempre (cfr. Gramsci) solo nella lingua si sono avuti dei sintomi.

Nella fase di transizione – ossia “durante” la scomparsa delle lucciole – gli uomini di potere democristiani hanno quasi bruscamente cambiato il loro modo di esprimersi, adottando un linguaggio completamente nuovo (del resto incomprensibile come il latino): specialmente Aldo Moro: cioè (per una enigmatica correlazione) colui che appare come il meno implicato di tutti nelle cose orribili che sono state, organizzate dal ’69 ad oggi, nel tentativo, finora formalmente riuscito, di conservare comunque il potere. Dico formalmente perché, ripeto, nella realtà, i potenti democristiani coprono con la loro manovra da automi e i loro sorrisi, il vuoto.

Il potere reale procede senza di loro: ed essi non hanno più nelle mani che quegli inutili apparati che, di essi, rendono reale nient’altro che il luttuoso doppiopetto.

Tuttavia nella storia il “vuoto” non può sussistere: esso può essere predicato solo in astratto e per assurdo.

È probabile che in effetti il “vuoto” di cui parlo stia già riempiendosi, attraverso una crisi e un riassestamento che non può non sconvolgere l’intera nazione. Ne è un indice ad esempio l’attesa “morbosa” del colpo di Stato. Quasi che si trattasse soltanto di “sostituire” il gruppo di uomini che ci ha tanto spaventosamente governati per trenta anni, portando l’Italia al disastro economico, ecologico, urbanistico, antropologico.

In realtà la falsa sostituzione di queste “teste di legno” (non meno, anzi più funereamente carnevalesche), attuata attraverso l’artificiale rinforzamento dei vecchi apparati del potere fascista, non servirebbe a niente (e sia chiaro che, in tal caso, la “truppa” sarebbe, già per sua costituzione, nazista).

Il potere reale che da una decina di anni le “teste di legno” hanno servito senza accorgersi della sua realtà: ecco qualcosa che potrebbe aver già riempito il “vuoto” (vanificando anche la possibile partecipazione al governo del grande paese comunista che è nato nello sfacelo dell’Italia: perché non si tratta di “governare”).

Di tale “potere reale” noi abbiamo immagini astratte e in fondo apocalittiche: non sappiamo raffigurarci quali “forme” esso assumerebbe sostituendosi direttamente ai servi che l’hanno preso per una semplice “modernizzazione” di tecniche.

Ad ogni modo, quanto a me (se ciò ha qualche interesse per il lettore) sia chiaro: io, ancorché multinazionale, darei l’intera Montedison per una lucciola.