Io sono un uomo libero. Io sono una forza del passato. Genus fictus natura et historia. Animale terreno consapevole.

domenica 24 luglio 2011

Una perfetta sintonia tra apparato educativo e apparato repressivo garantisce una piena e totale solidità della società umana




Lo stato di natura di guerra di tutti contro tutti è la condizione naturale di vita degli esemplari della specie Homo Sapiens, così come quella di tutti gli altri esseri viventi.

Ogni esemplare della specie, ogni individuo è totalmente libero di esprimere i suoi istinti e la sua aggressività, in modo eguale a tutti gli altri e senza alcun limite.

Il più forte, il più intelligente, il più scaltro prevarrà temporaneamente sugli altri, sottomettendoli, sopraffacendoli o anche uccidendoli.

Una situazione che ha, ovviamente, grosse conseguenze negative: ogni esemplare della specie, ogni individuo deve usare gran parte del suo tempo e delle sue energie per difendere se stesso, la sua prole e le sue cose.

NESSUN UOMO E' COSI' FORTE ED INTELLIGENTE DA NON POTER ESSERE UCCISO DA UN ALTRO.

Per questo motivo la specie Homo Sapiens, a seguito di una evoluzione cerebrale che gli consente di raggiungere la consapevolezza delle conseguenze negative dello stato di natura di guerra di tutti contro tutti, decide di stabilire delle norme e delle regole che limitino l'egoismo e l'aggressività di ciascun individuo.

Un vero e proprio CONTRATTO SOCIALE su cui si fonda la convivenza civile e si costruisce la società umana.

Il primo limite, la prima norma, la prima regola è NON UCCIDERE, a cui poi se ne aggiungono altre, che hanno tutte come scopo quello di difendere la vita, la prole, la proprietà di ogni singolo individuo, ma anche la sua libertà e la sua dignità individuale.

Tutte le norme e tutte le regole che fondano la convivenza civile hanno come fondamento il RISPETTO DELL'ALTRO e devono ovviamente essere uguali per tutti gli individui che compongono la società umana.

IL PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA DELLE NORME è la conditio sine qua non della convivenza civile e della società umana, visto che, naturalmente, nessun esemplare della specie, nessun individuo troverebeb conveniente accettare di far parte di una società umana in cui non fosse garantito il PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA DELLE NORME.

Una volta stabilite le norme e le regole che fondano la convivenza civile e tengono in piedi la società umana, dall'originario NON UCCIDERE a tutte le altre, il passo successivo di ogni società umana è quello di educare tutti i suoi componenti, fin dalla nascita, al rispetto di quelle norme e dii quelle regole.

Un lavoro educativo svolto da parte ddegli adulti nei confronti dei cuccioli, dei genitori verso i figli, che occupa tutta l'infanzia e l'adolescenza, e che ha, come scopo finale, la formazione di un individuo adulto perfettamente ed assolutamente consapevole che la società umana e la convivenza civile sono fondate sul rispetto dell'altro e sul rispetto delle norme e delle regole che tutelano il rispetto dell'altro.

Lo scopo di tutto questo lavoro educativo dovrebbe essere che, alla fine, tutti gli esemplari adulti della specie, tutti gli individui che compongono la società umana rispettino autonomamente quelle norme e quelle regole, perchè consapevoli della loro importanza per la sussistenza della convivenza civile e per la società umana, e perchè educati a farlo.

Ma, come si sa, l'esemplare della specie Homo Sapiens è un animale come tutti gli altri e possono naturalmente riemergere in lui quegli istinti naturali che egli esprime liberamente nello stato di natura, e che naturalmente permangono nell'uomo civile, inserito in una società umana ed educato a limitare i suoi istinti rispettando le norme e le regole che fondano la convivenza civile.

A quel punto si pone il problema di come fermare e controllare l'individuo che, seppur educato a farlo, non riesca o non voglia limitare i suoi istinti e rispettare le regole e le norme che tengono in piedi la società umana.

E' infatti ovvio ed evidente che imporre quella limitazione e quel rispetto è assolutamente fpondamentale, perchè su di essi è fondata la società umana, che deve essere in ogni modo tutelata, garantita e mantenuta.

Nasce così l'esigenza di organizzare e costruire degli apparati che impongano in ogni modo il rispetto delle norme e delle regole, uguali per tutti, che tengono in piedi la società umana a quelli che, seppur educati a farlo, non lo facciano concretamente e quotidianamente.

Un apparato giudiziario e poliziesco che provveda a rilevare ogni trasgressione alle norme ed alle regole, per poi punirle adeguatamente ed in modo violento, in primis per punire il trasgressore, ma soprattutto per rassicurare tutti gli indvidui che rispettano le norme e le regole autonomamente, perchè educati a farlo., e garantire loro che quelle leggi e quelle regole non solo vengono rispettate da tutti, ma vengono imposte anche a chi vorrebbe non rispettarle.

L'esistenza di un apparato repressivo a fianco di quello educativo è pertanto assolutamente indispensabile e l'apparato repressivo non deve avere alcuna esitazione ad intervenire concretamente, rigorosamente e quotidianamente contro chi non rispetta quelle regole. poichè quelle regole sono uguali per tutti e tutti sono a conoscenza dell'esistenza di quelle regole e sono stati educati a rispettarle.

Ogni crepa nell'apparto repressivo, ongi esitazione nell'applicazione della pena a chi commette reati, a chi trasgredisce le norme e le regole, uguali per tutti, che tengono in piedi la società umana, ha effetti disastrosi sulal solidità e sulla stabilità stessa della società umana.

Accadrà infatti, necessariamente ed inevitabilmente, che la mancata applicazione concreta, quotidiana e severa di una pena a chi non rispetta quelle regole e quelle norme produrrà una reazione a catena, in cui tutti gli altri, cioè quelli che rispettano le norme e le regole perchè educati a farlo, smetteranno anche loro di rispettarle.

Ogni crepa nell'apparato repressivo renderà del tutto inutile il processo educativo, che ha portato a tutti gli individui che compongono una società umana la consapevolezza dell'importanza delle norme e delle regole e del loro rispetto per la sussistenza della società umana, perchè nessuno crederà più in quello a cui è stato educato.

In conclusione possiamo ben dire che soltanto una perfetta sintonia tra l' apparato educativo, che educhi tutti al rispetto delle norme e delle regole, e l' apparato repressivo, che punisca quotidianamente, severamente e rigorosamente chi non rispetta le regole, garantisca una piena e totale solidità e stabilità della società umana.

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