Io sono un uomo libero. Io sono una forza del passato. Genus fictus natura et historia. Animale terreno consapevole.

venerdì 17 giugno 2011

Nel verbo “possedere” la spiegazione del fondamento di ogni comunità fondata su un dogma


L’invenzione della “comunità” è fondata sulla paura della libertà dell’altro,considerata come un pericolo, allo scopo di “possedere l’altro”, usando il cosiddetto “amore”, cioè un presunto interesse di ogni esemplare della specie Homo Sapiens per tutti gli altri, in realtà inesistente in natura ed inventato per quello scopo.

Scrive la comunitaria Angelarita nel suo blog: “ lo sciocco parla di ciò che sa. il saggio sa di cui parla. l’egoista contempla ciò che possiede, chi ama possiede ciò che contempla”.

Senza prendere in considerazione l’intero delirio, del tutto privo di significato, soffermatevi sul’accostamento tra i verbi “contemplare” e “possedere”.

La contemplazione del Dogma, la Fede che regge ogni comunità, la Vera Verità è in realtà il presupposto fondante, un vero e proprio strumento per giustificare il possesso dell’altro e per possedere gli altri. quelli che “pretendono” di essere liberi, di vivere al di fuori della comunità, inserendoli a forza nella comunità.

Al di sotto di tutto questo c’è la paura della libertà dell’altro, della sua capacità di pensare, di avere la consapevolezza della realtà, che angoscia, e della sua capacità di vivere libero, che angoscia pur essa, perchè la libertà dell’altro è considerata dai comunitari come un vero e proprio pericolo per la loro vita.

Il presupposto fondante di questa weltanschauung, o per meglio dire il delirio fondante è: “Io contemplo la Verità, io possiedo la Verità, che mi arriva da qualcosa di Alto e Superiore”.

In questo modo si pone la Verità Contemplata. il fondamento della comunità, al di fuori della possibilità di critica, giungendo fino a criminalizzare come sacrilego o ad appellare come sciocco chi non si adegua a quella Verità e non si associa a quella comunità.

Un vero e proprio delirio, cioè la certezza di possedere la Vera Verità e di contemplarla, che è in realtà il fondamento di ogni strumento di persuasione dell’altro, portato avanti in modo più o meno violento, per giungere allo sgretolamento delle sue false certezze (come direbbe Socrate, l’inventore del plagio) per poi portargli le Vere Verità (naturalmente quelle di Socrate o del contemplatore della Vera Verità di turno).

Riassumendo la sequenza di azioni finalizzata al controllo dell’altro è:

1) Invenzione del Dogma Fondante, proveniente da qualcosa di Alto e Superiore, dunque intangibile

2) Contemplazione del Dogma da parte degli adepti

3) Costruzione della Comunità sul Dogma

4) Criminalizzazione o derisione di chi non possiede il Dogma

5) Sgretolamento delle sue false certezze

6) Trasmissione delle Vere Verità

7) Reinserimento nella Comunità

8) Controllo dell’altro

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